Quella maglia a scacchi biancorossa è diventata per lui una sorta di seconda pelle. Del resto la indossa da quando aveva appena 11 anni. Ecco perché lui, il Rimini, lo ha nel sangue. Fin da piccolo. Prima la sua partita, poi via diretto al ‘Romeo Neri’ a tifare Ricchiuti e compagni. Nella scorsa stagione, quando gli hanno detto che si sarebbe allenato con la prima squadra, per poco non gli scoppiava il cuore di felicità. Figurarsi cosa gli è capitato domenica quando, non solo ha fatto il suo esordio in campionato dal primo minuto, ma ha addirittura segnato la rete del vantaggio nel derby con il Forlì. Lui è Alessandro Pecci (nella foto Gasperoni mentre segna l’1-0).
Allora, Alessandro, ti sei reso conto di quello che ti è successo?
“Sinceramente no. Mi pare tutto un sogno. Però ci hanno pensato i miei compagni a svegliarmi: ho dovuto portare le paste all’allenamento”.
Ci racconti qualcosa di te?
“Sono nato a Rimini il 19 marzo del 2002 e ho iniziato a giocare a calcio all’età di 6 anni. Prima nel Rivazzurra poi, quando ne avevo circa 11, nel Rimini e da lì è partita tutta la mia avventura con le giovanili fino allo scorso campionato quando sono entrato nel giro della prima squadra. Studio al ‘Savioli’ di Riccione dove frequento la 5KB e anzi, ne approfitto per dire un grande grazie ai professori che mi danno l’opportunità di uscire prima per potermi allenare”.
Che tipo di attaccante sei?
“Diciamo che mi piace fare sia la prima punta che la seconda. E comunque mi adatto alle necessità della squadra”.
Hai un giocatore a cui ti ispiri?
“Diciamo che mi piace tanto Scott Arlotti al quale in tanti mi paragonano”.
Sogni nel cassetto?
“Prendere la maturità e vincere il campionato con il Rimini”.
Domenica hai segnato la tua prima rete: c’è una dedica particolare?
“A mia nonna Caterina”.