Quelle previsioni troppo spesso sono fuorvianti: basta con nuvole, temporali e nubifragi fuori posto. Le associazioni di operatori turistici della Riviera Romagnola (albergatori, bagnini, ristobar e parchi tematici) prendono posizione contro i “pronostici” atmosferici imprecisi, drammatici e senza regole. L’accusa, neanche troppo velata, è che dietro i siti incriminati si celi solo un grande business: e i titoli allarmistici servano a far aumentare i click sulla Rete. Da qui l’azione legale intrapresa nei confronti dei siti con l’accusa di comportamento colposo, accompagnata dalla richiesta di istituire di un tavolo di media conciliazione mentre al Governo si reclama una disciplina del sistema previsioni, come in altri Paesi europei.
L’attacco della presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis, è deciso.“Basta, abbiamo deciso di passare dalle parole ai fatti. Non ci interessano i risarcimenti danni, ma vogliamo far capire che non ci si può improvvisare meteorologi”. Stop dunque a previsioni improbabili e a ipotesi a lunga gittata, fino a 15 giorni di anticipo. Un copione che tristemente si ripete da inizio estate. Temporali – con annessi tuoni e fulmini – annunciati e spesso sostituiti dal sole.
I bollettini metereologici catastrofici diramati a 150 anni dalla nascita delle prime previsioni meteo, causano disdette alberghiere e rinuncia alle prenotazioni, a fronte di una situazione del tempo più che accettabile. Clamoroso il caso del fine settimana pasquale del 19-21 aprile: a seguito del cattivo tempo comunicato dai principali siti commerciali, gli albergatori romagnoli si sono trovati sotto una pioggia sì, ma di disdette, mentre in cielo ha regnato incontrastato il sole, ad eccezione di qualche isolato e sporadico piovasco serale. “Si tratta di un danno economico, oltre che di immagine – sottolinea l’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci –. Considerando un week end di alta stagione, si traduce in una perdita di ricavi per il sistema ricettivo romagnolo (3.170 alberghi per 213.000 posti letto), compreso l’indotto, di circa 10 milioni di euro”.
Esistono 300 siti commerciali, più quelli amatoriali, che “con i loro titoli sensazionalisti aumentano gli accessi, che è quello che a loro interessa. – prosegue battagliera la Rinaldis – Chiediamo che si faccia chiarezza sulle regole: al momento non c’è nessuna tutela. Non intendiamo mettere il bavaglio a nessun meteorologo o sito ma pretendiamo professionalità, sapendo che le previsioni a 10-15 giorni sono impossibili”. L’obiettivo non è tanto un risarcimento danni economici quanto aprire “un confronto – aggiunge Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi Emilia-Romagna –. A noi interessano una comunicazione corretta e cambiamenti in tempo reale, se le previsioni si sono evolute”.
L’azione legale cammina su più binari. “Stiamo intraprendendo un’azione legale contro i siti meteo commerciali con l’ipotesi di comportamento colposo – spiega l’avvocato Filippo Andreini –. Prima però di avviare l’azione legale vogliamo lanciare un confronto; convocheremo un tavolo qualificato nel contesto della media conciliazione, con la presenza di un garante, il maggiore esperto del settore, il professor Giuseppe De Palo”.
Si rivolgeranno anche all’Antitrust, appoggiando l’azione già intrapresa dai parchi di divertimento, per verificare l’ipotesi di concorrenza sleale. Anche i colleghi del lago di Garda e di Bibbione intendono aderire all’iniziativa. Proseguirà comunque la pressione sul governo, perché al momento non c’è alcuna norma che disciplini il sistema previsioni. L’apposita cartellonistica degli operatori turistici intanto invita: “non fidatevi dei siti commerciali, fidatevi della nostra voce e dei siti istituzionali”. Il riferimento è a quelli di Arpa (www.arpa.emr.it ) e Aeronautica Militare (www.meteoam.it). “Le previsioni meteo per definizione sono soggette ad errori seppur basate su calcoli e teorie scientifiche – replica alle accuse Massimo Bettinelli, amministratore delegato di 3bmeteo.com, uno dei siti meteo leader in Italia – Utilizziamo i migliori modelli meteo disponibili sul mercato, sui quali lavora uno staff di quindici meteorologi tutti laureati in fisica dell’atmosfera o materie affini”. Certo di fare un buon servizio, 3bmeteo.com afferma di capire “il nervosismo degli albergatori, ma la nostra prestazione non viene fatta per massimizzare il tornaconto economico, né nostro né di altri, ma per tutelare il destinatario finale”. Eppure è scientifico, conferma il direttore del servizio meteo dell’Arpa Emilia Romagna Carlo Cacciami, che previsioni oltre i 4-5 giorni siano inaffidabili. “Ipotesi enfatizzate fanno perdere credibilità al meteo – aggiunge il presidente dell’associazione bagnini di Rimini, Mauro Vanni – e provocano un danno all’economia del territorio”. Anche all’occupazione.
2,2 italiani su 10 decisi a trascorrere un week end fuori casa – al mare, secondo l’Osservatorio Turistico regionale curato da Trademark Italia – vengono influenzati negativamente da previsioni meteo negative (temporali sparsi, nuvoloso, pioggia). Meditate gente, meditate.
Paolo Guiducci