Home Vita della chiesa Preti con la valigia. Con fede e maturità

Preti con la valigia. Con fede e maturità

“Migliore valorizzazione dei sacerdoti stessi, tanto più necessaria oggi, in tempo di diminuzione numerica dei preti, e un ulteriore incremento alla Pastorale Integrata delle Zone Pastorali e quindi con un riscontro di arricchimento spirituale e pastorale per le stesse comunità”. Quelli indicati dal Vicario Generale don Luigi Ricci sono in sintesi gli obiettivi che han guidato le scelte del Vescovo relative agli avvicendamenti che hanno riguardato diversi sacerdoti della Diocesi.
Dopo la comunicazione riguardante lo spostamento di don Pierpaolo Conti (a Villa Verucchio), don Piergiorgio Farina (a Santa Lucia di Savignano) e don Valerio Celli (a Mater Admirabilis di Riccione), il Vescovo, a conclusione della Tre Giorni in Seminario, ha reso noti al presbiterio ulteriori avvicendamenti. Queste dunque le nuove nomine:

Don Tarcisio Giungi (59 anni), don Daniele Missiroli (36 anni), don Alberto Pronti (33 anni) cureranno la Zona Pastorale di Tavoleto – Casinina – Auditore – Valle Avellana – Mondaino – Trebbio di Montegridolfo. Abiteranno insieme a Tavoleto.
Formalmente don Tarcisio Giungi sarà parroco di Mondaino e Amministratore Parrocchiale di Trebbio di Montegridolfo, don Alberto Pronti sarà parroco di Tavoleto, don Daniele Missiroli sarà parroco di Casinina.
Fa parte della Zona Pastorale di Mondaino-Montegridolfo anche Saludecio, quindi i tre collaboreranno con don Mauro Angelini.

Don Giorgio Budellini (40 ani), già parroco a Mondaino, viene nominato parroco di Santa Maria Goretti (san Mauro mare).
Don Marco Foschi (48 anni), già parroco di Casinina, viene nominato parroco di Nostra Signora del Sacro Cuore (Igea Marina).
Collaboreranno con don Antonio Brigliadori, don Claudio Comanducci e don Enzo Gobbi nella Zona Pastorale di Bordonchio, Igea Marina, Bellaria Monte, Bellaria mare, S. Mauro mare.

Don Davide Pedrosi (38 anni), finora Vicario Parrocchiale a Bellaria mare, collaborerà con gli altri sacerdoti della Zona Pastorale di Savignano – S. Mauro Pascoli, abitando a Castelvecchio.

Don Giuseppe Giovanelli (38 anni) già parroco a Tavoleto, viene nominato parroco a Rivabella e collaborerà con gli altri sacerdoti della Zona Pastorale di Viserba.

Don Agostino Giungi (60 anni), già parroco di Igea Marina, viene nominato parroco di S. Lorenzo in strada di Riccione e collaborerà con gli altri sacerdoti della Zona Pastorale di Riccione.

Inoltre il Vescovo ha proceduto alla nomina di don Daniele Giunchi (38 anni) a Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile, unitamente all’incarico che già ricopriva di Assistente del Settore giovani di Azione Cattolica e con l’impegno di una stretta collaborazione con gli altri Uffici Pastorali, in particolare l’Ufficio Pastorale Vocazionale.

In totale, i recenti avvicendamenti interessano ben dieci comunità parrocchiali e dodici sacerdoti. Quali sono dunque i motivi che spingono un Pastore a prendere tali decisioni?
Il Vescovo – spiega il Vicario Generale don Luigi Ricci – è consapevole che ogni trasferimento comporta una scelta dolorosa per i sacerdoti e per le comunità. La sorpresa e il dispiacere che si creano nelle parrocchie sono la conferma della generosità con la quale i nostri sacerdoti si spendono nelle parrocchie, a servizio di tutti: dai bambini e i giovani alle famiglie e agli anziani, dalla cura delle celebrazioni e dei momenti di festa alla premura per le tante situazioni di dolore e necessità”.
Purtroppo la realtà è molto cambiata da quando un prete poteva rimanere in una parrocchia piccola o grande per cinquant’anni, praticamente fino alla morte, magari di volta in volta con la collaborazione di un sacerdote giovane. “Oggi – prosegue la sua analisi il Vicario – abbiamo parrocchie di 6.000/7.000 abitanti con un solo sacerdote: le prospettive sono ancora più difficili. Necessariamente dobbiamo pensare a nuove risposte, sia per non far mancare a nessuna comunità il ministero del sacerdote sia per non chiedere loro ritmi di servizio e condizioni di vita improponibili”. Nello stesso tempo queste scelte e i più recenti avvicendamenti richiedono anche la generosa collaborazione dei laici, per concorrere alla “costruzione” della vita comunità nei suoi vari ambiti: dalla catechesi alla animazione dei ragazzi, dalla preparazione al matrimonio o al battesimo dei figli all’assistenza religiosa agli infermi, dall’animazione della liturgia alla gestione amministrativa della parrocchia. Il Vescovo lo ha ammesso: “Devo testimoniare che ho trovato in tutti i sacerdoti, pur nella comprensibile fatica del distacco da una comunità amata, una piena e totale disponibilità, in alcuni casi addirittura offerta spontaneamente e anticipatamente. Questo ha reso meno gravoso il mio compito di pastore di tutta la comunità diocesana”. L’augurio è che anche “le Comunità parrocchiali – aggiunge don Ricci – dimostrino comprensione e offrano cordiale accoglienza e collaborazione ai nuovi Pastori. È la migliore verifica del cammino di maturità di fede compiuto”.
Avvicendamento non esprime un abbandono, ma al contrario è un segno di stima e di grande fiducia nella maturità del sacerdote e anche della comunità ecclesiale. Inoltre, si raccomanda “la collaborazione tra sacerdoti della stessa Zona Pastorale – aggiunge ancora il Vicario Generale – , per aiutarsi reciprocamente nella vita spirituale, nella gestione ordinaria della vita, ma anche nel servizio pastorale, in modo che – pur in condizione di diminuzione dei sacerdoti – ognuno possa dare il meglio di sé e le comunità non ne ricevano un impoverimento, ma anzi nuovo slancio di vita cristiana e di impegno missionario”.

Paolo Guiducci