Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio”, ha ripetuto il Papa nella grande messa alla base aerea dei Cuatros Vientos.
“Il Papa si è sentito molto bene in Spagna”, ha detto prima di partire. Ed alla Spagna, caratterizzata in questi ultimi anni da intense politiche di secolarizzazione, ha rivolto parole di stimolo, che rilanciano il quadro della laicità aperta, come prospettiva culturale e politica, per cui, “in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica”.
Il Papa soprattutto è stato molto bene con i giovani. E se ne è fatto interprete. “I giovani rispondono con impegno quando si propone loro con sincerità e verità l’incontro con Gesù Cristo, unico redentore”. Così ha parlato di “gioia, ricca di grazia e di emozione, così carica di dinamismo e di speranza”. Per superare questo momento di impasse globalizzata è necessario dare la parola a “testimoni coraggiosi e senza complessi, autentici e credibili”, quei ventenni che di fatto rappresentano una risorsa preziosa e unica in un quadro di stanchezza e di frammentazione planetaria. L’appello è esigente proprio perché così lo vogliono e lo intendono i giovani stessi: “Non abbiate paura d’essere cattolici, di testimoniarlo sempre intorno a voi con semplicità e sincerità”.
La radicalità è richiesta proprio da chi non si riconosce come un terminale di consumi, ma una forza capace di novità. E il Papa rilancia questa identità: “Precisamente oggi, in cui la cultura relativista dominante rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l’aspirazione più alta dello spirito umano, dobbiamo proporre con coraggio e umiltà il valore universale di Cristo, come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita”.
“La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo”.
Questa misura esigente diventa fonte di impegno, l’itinerario della fede e della sequela di Cristo, che Benedetto XVI ha riproposto con chiarezza, disegna e motiva una forza attiva ed operante nella società, a livello mondiale. “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E opere che ne conseguono.
Francesco Bonini