Scrittura, pittura e poesia possono ampliare le emozioni solo se armoniosamente fuse” asserisce Aldo Francesco Turci nella prefazione del suo primo libro Le Chiese gemelle e la Mezzaluna. Un testo in cui l’artista raccoglie i suoi dipinti, frutto di 40 anni di lavoro, accostandoli agli scritti di grandi padri della Chiesa come San Basilio, Omero, Origene, ad anonimi Greci, a pensieri personali e alle poesie della sorella Miriam.
Nato a Santarcangelo nel 1942, Turci è figlio d’arte: cresce, infatti, nello studio del padre e dello zio, entrambi pittori, e si forma su tecniche tradizionali. Dagli anni Sessanta intraprende un cammino innovativo che lo porterà all’ideazione di due elementi che oggi lo contraddistinguono: lo scritto dei Padri accanto alle pitture e la china su tela a olio.
I dipinti di Turci sono fiabeschi e reali insieme, i muri delle sue chiese sono rossi, come illuminati di luce di tramonto o d’alba. E accanto ai disegni delle chiese ci sono i testi di San Ambrogio o di San Clemente, sul “sole della resurrezione elargitore di vita con i suoi raggi”.
Ma perché l’utilizzo di più mezzi espressivi, della pittura e della poesia? “Non per spiegare il messaggio emotivo dei miei disegni – spiega Turci – ma perché questi commenti, tratti da compiuti pensieri vissuti in prima persona dai grandi padri a distanze così remote l’uno dall’altro, proseguono nel tempo il pensiero dell’oggi”. Turci sceglie maestri del passato che rappresentano stati d’animo del nostro tempo e così anche attraverso l’opera di questo pittore si posso rivivere tempi lontani e insieme attuali.
“Ho affiancato gli scritti dei padri al mio lavoro coniugando in questo modo il colore, il pensiero, le emozioni mie, sentite e vissute” dice ancora il pittore santarcangiolese. Attraverso la sua opera, infatti, questo artista non solo descrive il suo mondo interiore, ma offre a ognuno la possibilità di interpretare individualmente il mistero dell’esistenza umana. Per questo il libro è valso a Turci il riconoscimento del Comune di Novafeltria, quale testimone della memoria e dell’identità locale.
Come suggerisce il titolo Le Chiese gemelle e la Mezzaluna si rivolge principalmente alle religioni monoteiste: a quella islamica, ma soprattutto a quella cristiana. “Tutto questo travaglio sarebbe stato inutile – assicura l’autore – se non fosse avvenuta la conversione, non a caso, nel momento più cupo della mia vita. E così, con occhi nuovi, ho potuto dedicarmi a un approccio diverso della vita”.
Genny Bronzetti