Temperature in picchiata. Strade piene di brina. Pioggia. Vento. E anche qualche piccolo strato di ghiaccio che inizia a farsi vedere. Insomma, sembra proprio che l’inverno sia arrivato. E, puntuale, come un orologio svizzero, la Provincia istituisce l’obbligo di circolazione lungo le strade extraurbane, con “gomme idonee o con catene a bordo”. Già, perché chi uscirebbe d’inverno con un vestitino estivo? Nessuno. A meno che non si voglia prendere una bella polmonite.
“Lo stesso principio dovrebbe essere seguito dagli automobilisti – sottolinea Pasquale Adorante, titolare della Titan Gomme da oltre 40 anni – perché come il cappotto o il piumino ti mettono al riparo da possibili malanni, le gomme invernali ti danno molta più sicurezza. Soprattutto quando la colonnina del termometro inizia a scendere sotto i 10 gradi. Le gomme invernali a bassa temperatura, infatti, lavorano meglio, hanno più grip, sentono meno l’aquaplaning e su neve e fango artigliano il fondo permettendo alla macchina di circolare in assoluta sicurezza grazie ai componenti chimici della mescola termica, al disegno del battistrada e alla conformazione dei singoli tasselli muniti di appositi intagli che creano lamelle che aumentano gli spigoli presenti sulla superficie, garantendo aderenza ottimale su fondo stradale innevato e non”.
Con tutto ciò che questo comporta. Perché solo disponendo di un pneumatico che mantiene sempre una buona aderenza è possibile beneficiare, per esempio, dell’Abs.
“Non avendo pneumatici idonei – continua Adorante – quando si frena con decisione, gli spazi d’arresto si dilatano considerevolmente, proprio perché l’Abs continua a inserirsi in attesa che venga recuperata l’aderenza tra il battistrada e la strada. Diciamo che rispetto a un pneumatico estivo, l’invernale permette, invece, una riduzione degli spazi d’arresto variabile di un buon 20% a seconda delle condizioni del fondo e mantiene comunque un’elevata trazione in accelerazione e in salita oltre a garantire una direzionalità superiore in curva”.
Insomma, pensare che i dispositivi elettronici che gestiscono la frenata, la trazione e la stabilità, tipo Abs, Tcs, Esp, possano da soli compensare la riduzione dell’aderenza nelle condizioni limite, non è esatto. Quindi, meglio acquistare un buon pneumatico invernale.
“Ce ne sono di tutti i prezzi e di tutti i tipi – chiarisce Adorante – ci sono quelle di marca, di prima e seconda scelta e via dicendo. Poi ci sono le sottomarche… insomma le possibilità sono molteplici. Il mio consiglio è quello di scegliere un buon pneumatico, magari spendendo anche qualcosina di più, ma i benefici saranno certamente maggiori. Rimanendo sull’esempio che si è fatto prima: è un po’ come acquistare un bel cappotto che, però, è privo delle maniche: ti protegge dal freddo, ma fino a un certo punto. Per quanto riguarda il prezzo anche qui dipende dalla misura della gomma, diciamo che stando su una tra le più utilizzate, un 205/5516 andiamo sui 120, 140 euro a gomma. Badate bene che il costo estivo si aggirerebbe sui 120 euro, quindi la differenza non è poi così enorme. Considerando che chi utilizza gomme estive e invernali prolunga la loro vita”.
Vita che, mediamente, per un buon pneumatico invernale è di tre anni.
“Dopo l’usura inizia a farsi sentire. E, comunque, in tre anni, si è certamente rientrati del costo”.
Ma come si fanno a riconoscere i pneumatici invernali da quelli estivi?
“Semplicemente da una dicitura che si trova al fianco – conclude il titolare della Titan Gomme – M+S ossia Mud+Snow, gomme adatte sia al fango sia alla neve. Qualcuno, proprio per questo, le tiene anche d’estate, ma il rischio è che con le temperature elevate, in caso di frenata, la gomma subisca l’effetto sapone”.
Del resto, ogni stagione ha la sua gomma.
Francesco Barone