Piano e forte, festival sui tasti

    Il nome è cambiato, ma non la sostanza: Misano Piano Festival è la versione aggiornata della manifestazione concertistica che esiste da diciotto anni e un tempo veniva denominata, in modo più solenne, “Festival Internazionale di Pianoforte”. Tutto il resto è rimasto uguale: l’intenso programma di concerti distribuiti nell’arco di una sola settimana; la sede, che è sempre la Chiesa del Convento di Misano in via del Carro; l’ingresso libero per il pubblico.
    Il ricco cartellone di quest’anno si apre sabato 31 luglio – l’inizio è sempre alle 21.15 – con il recital di Maurizio Baglini che ha scelto un programma assai virtuosistico, dedicato ad autori romantici, due dei quali oggi al centro di numerose celebrazioni nella ricorrenza del loro bicentenario dalla nascita. Stiamo ovviamente parlando di Chopin e Schumann: del compositore polacco verrà eseguita la Prima ballata in sol minore op.23, più una serie di studi dall’opera 10 e 25, accanto al celeberrimo Carnaval del musicista tedesco. Saranno accostati ai Sette studi trascendentali di Liszt che si aggiungono a un’incursione nel repertorio contemporaneo rappresentato da Scarlett del cinquantaduenne Arturo Stàlteri.
    Il secondo appuntamento, lunedì 2 agosto, è intitolato Sax & Friends. Per proporre pagine di Graham Fitkin, Thelonius Monk, Roberto Molinelli, Emiliano Rodriguez, Richard Galliano, Ned Rothenberg, Charles Mingus e Pedro Iturralde sono infatti coinvolti quattro sassofonisti di vaglia: Mario Marzi, sax tenore, Federico Mondelci, sax soprano, Stefano Pecci, sax contralto, Emiliano Rodriguez, sax baritono, accompagnati al pianoforte da Manila Santini. Martedì 3 ci si sposta invece nel Cortile del Castello di Gradara per un concerto dedicato al Tango & chansons. Protagonisti il soprano Norina Angelini e il pianista Stefano Bartolucci, con Pecci di nuovo al sassofono. Il programma spazia da Georges Bizet a Ennio Morricone, passando per Erik Satie, Kurt Weill, Pedro Laurenz, Carlos Gardel, Nino Rota e l’immancabile Astor Piazzolla.
    Di tutt’altro tenore la serata di mercoledì 4 che porta un titolo impegnativo: Il vecchio diciannovenne Rossini e i suoi peccati, dove vengono proposti una serie di brani dei Péchés de vieillesse nell’esecuzione del pianista Alessandro Marangoni e la voce recitante del musicologo Quirino Principe.
    Una star della tastiera come Roberto Cappello, più volte ospite del festival, il 5 agosto, rende un imponente omaggio a Chopin attraverso tre mazurke, due notturni, la Fantasia in fa minore, la Seconda sonata in si bemolle minore (dove il secondo movimento è la celeberrima marcia funebre), la Polacca in fa diesis minore e quella in la bemolle maggiore Eroica.
    Si chiama Raccontando la mia musica il concerto del 6 agosto, interamente dedicato ad Alfredo Speranza che ne sarà protagonista nella duplice veste di pianista e compositore. Al suo fianco il Neo-Klassic Trio formato da Morena Mestieri, flauto, Luca Paccagnella, violoncello, e Guido Bottura pianoforte.
    Il gran finale si sdoppia in due serate, entrambe con la denominazione I concerti per pianoforte e orchestra. Sabato 7 è dedicato a L’età romantica con i pianisti Andrea Cassano, Davide Cavalli, Ettore Degiorgi, Manila Santini – cui si aggiunge di nuovo Cappello – che si mobilitano per Beethoven, Schumann, Chopin e Liszt. Domenica 8 tocca invece a Il ’900 storico con Gesualdo Coggi, Giulia Grasso, Enrico Melle, e ancora Cappello, che suoneranno Gershwin, Ravel e Rachmaninov.

    Giulia Vannoni

    (Nella foto, Maurizio Baglini)