Svegliarsi e con gli occhi ancora un po’ chiusi farsi un viaggetto virtuale in pescheria per comprare al prezzo migliore. Come le azdore, che si presentano in negozio di prima mattina e portano via i pezzi più belli, ma con un solo clic sul telefonino e senza doversi neppure alzare dal letto. Oggi l’idea potrebbe non suonare così originale ma nel 2013 quando Andrea Amati e Giovanni Taranto hanno iniziato a sperimentare l’applicazione mobile della loro Pescheria Tarabico, erano i primi in Italia. La App è entrata ufficialmente sul mercato del web nel 2014, ma solo da qualche mese la concorrenza si è accorta del business e molti stanno iniziando a copiarli, anche se i due riminesi – che vendono il pescato delle loro barche alla pescheria Comunale di Savignano sul Rubicone – hanno scoperto da tempo che il progetto funziona e oggi contribuisce ad un aumento del 15% del fatturato. E in previsione c’è ancora crescita.
L’invenzione dell’applicazione mobile Pescheria Tarabico è tutta farina del loro sacco. La App permette di vedere le promozioni, i prezzi e il tipo di pesce in vendita, consente di acquistare e avere recapitato il prodotto a domicilio, il tutto nella giornata del giovedì, il pesce arriva a casa nel primo pomeriggio. Notoriamente, spiegano Amati e Taranto, il giovedì è un giorno in cui la vendita del pesce subisce un calo. “Per incentivarla abbiamo iniziato con la consegna a domicilio per amici e conoscenti. Poi, dato che la richiesta cresceva, abbiamo creato il classico gruppo whatsapp ma ad un certo punto anche quello non era più gestibile e così è nata l’idea di una App”.
Il servizio è sempre più richiesto e la App è divenuta ora anche oggetto di un accordo con la società del gas SGR di Rimini, in virtù del quale i dipendenti possono accedere al servizio il giovedì per la spesa del pesce, che poi all’uscita dall’ufficio viene consegnato direttamente al cliente/dipendente. Un salto di qualità per i lavoratori, per l’azienda che fornisce loro una facilitazione e per i venditori di pesce, nonché un segnale, commenta Amati, che il futuro sarà sempre più nella vendita on line. E non solo per il pesce. Pescheria Tarabico riserva un angolo del negozio savignanese a prodotti biologici e svolge anche una attività di divulgazione del tema della sana alimentazione tramite l’omonima associazione culturale. La App consente di acquistare dunque specialità alimentari e anche frutta e verdura a chilometro zero prodotta da una azienda bellariese, in linea con il principio della vendita il più possibile diretta. Pertanto chi acquista il giovedì potrebbe avere a casa anche la verdura e la frutta di stagione.
La filosofia del cibo buono, pulito e giusto viene applicata anche alla gestione della pescheria. “Noi vendiamo per l’80% pesce pescato con le barche di famiglia, privilegiando poi gli acquisti di qualità. C’è veramente tanto lavoro dietro”. Un lavoro che giustifica il prezzo del pesce, ancora troppo basso in rapporto al compenso di chi pesca ma alto per le tasche dell’acquirente. Tanto che il consumo è calato del 25%-30% e il trend non accenna a fermarsi.
Non ci sono soluzioni?
“Ci sono. Per esempio acquistare il pesce giusto. Cefalo, sughero, pesce ragno, scorfano…. Pesce nostrano e a chilometro zero”.
Ma con tante spine, purtroppo.
“Se ci sono esigenze particolari di pulizia, ci pensiamo noi”.
Mariaelena Forti