Dopo due anni di assenza, ritorna la festa più “gialla” di tutta l’alta Valmarecchia: la Sagra della Polenta di Perticara. Il borgo all’ombra del monte Aquilone è pronto ad apparecchiare in tavola da domenica 11 settembre (e fino al 2 ottobre) ogni domenica la manifestazione che dà l’avvio alla stagione delle sagre dell’alta Valmarecchia. La 34esima edizione sarà da leccarsi i baffi. Ne è convinto il presidente della Pro Loco che organizza l’evento, l’appassionato Cesare Bianchi. “C’è molta attesa”. Nelle passate stagioni, quelle pre-Covid, venivano serviti 8 quintali di polenta suddivisi in 5mila porzioni. “E se il tempo ci assiste” pensa positivo Bianchi. Anche in caso di maltempo, i buongustai non devono temere: la tendostruttura garantisce almeno 200 posti a sedere. E i cuochi e le cuoche sono pronti a mettere in tavola la regina della festa, la tipica polenta, condita con i tradizionali sughi di ragù di salsiccia, funghi porcini o cinghiale. Un piatto che comprende anche trippa, cotiche, stufato di cinghiale e altre specialità della tradizione. Una cinquantina i volontari della Pro Loco impegnati nell’allestimento di una Sagra che ha abbondantemente travalicato i confini della Valmarecchia. Oltre 30 anni fa i “minatori” impararono l’arte in trasferta a Monterchi e da allora l’han messa da parte. Oltre alla succulenta offerta gastronomica, la Sagra comprende anche mercati d’artigianato locale, di antiquariato, caldarroste, frutti del sottobosco. Domenica 18 è prevista “Perticara mineral expo”, tra le più importanti mostra-scambio di minerali e fossili (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19). Il parcheggio è gratuito (al campo sportivo), così come le navette che portano i più curiosi a ritmo continuo al Sulphur, il Museo Storico Minerario che racconta in 3000 mq di esposizione almeno 500 anni di attività estrattiva dello zolfo. “La Sagra è un momento di convivialità – chiosa Bianchi – ma rappresenta anche un importante indotto economico e turistico per tutto il paese”. (m.c.)