La coppia (e non solo) in era smart-phone. Il telefono cellulare si è trasformato, come ci ricorda uno dei personaggi di “Perfetti Sconosciuti”, nuovo film di Paolo Genovese (“Immaturi”, “Tutta colpa di Freud”), nella nostra “scatola nera” e registra più o meno tutto quello che ci riguarda, “magagne” comprese. Ecco allora che il gioco proposto dalla psicologa Kasia Smutniak, durante una cena conviviale tra amici di lunga data, di condividere tutto quello che arriva sui cellulari, siano messaggi, foto o telefonate, si trasforma in un crescendo di rivelazioni inattese, guastando l’armonia iniziale. Tre coppie (la Smutniak e Marco Giallini, Edoardo Leo e Alba Rohrwacher, Valerio Mastandrea e Anna Foglietta) ed un single che non è riuscito a portare la nuova compagna per presentarla agli amici (Giuseppe Battiston). Tra problemi coniugali, bugie, tradimenti ed altro ancora, sul modello del francese “Cena tra amici” (riportato in versione italiana da Francesca Archibugi ne “Il nome del figlio”), il film di Genovese si inerpica su una strada inizialmente piuttosto divertente e poi più meccanica e a tratti forzata, nell’elaborare crisi di coppia ed individuali che scoprono costanti altarini di infedeltà e tentennamenti, con materiali fin troppo abbondantemente sfruttati dal cinema italiano contemporaneo che fatica a definire idee famigliari differenti, più preoccupato di una realtà certo presente, ma non unica. Così alla fine il finale agrodolce sembra arrampicarsi sugli specchi per cercare di non rendere troppo funesta l’uscita dalla sala di spettatori che si sono anche divertiti ma anche scontrati con le ennesime variazioni sul tradimento degli affetti, sia a livello matrimoniale che di amicizia, con l’aggiunta di un bel carico di ipocrisia e di falsità, mentre la luna viene progressivamente coperta da un’eclisse che mostra “the dark side”, la parte buia che si proietta sui lati oscuri e non rivelati dei sette commensali.
Paolo Pagliarani
Consigliato a: Giovani/adulti