Premessa. Nessun comune ormai dia niente per scontato quando nevica, anche solo per un paio d’ore. Se di notte la propria città si imbianca, di primo mattino deve uscire un post di aggiornamento sul profilo Facebook dell’Amministrazione in questione. Non solo quelle delle zone collinari, ovviamente più soggette a criticità da neve. Ma anche nei comuni dove di neve ne ha fatta un centimetro e mezzo, perché anche lì al risveglio parte l’avida caccia alla notizia su Facebook: “Ma le scuole sono aperte o chiuse? Ma il Comune non dice niente?”.
Ci si preoccupa per i propri figli, certo. Solo che mentre i genitori sono impegnati a cercare ragguagli sul telefonino, il figlio/a si alza, indossa scarpe da tennis lisce con calzini fantasmino, si infila pantaloni da acqua in casa e una giacca rigorosamente aperta per far vedere la maglia sotto. Il capo non necessariamente coperto, che poi se si mette un cappello è più che altro per tenere più saldi sulle orecchie gli auricolari dello smartphone. Ci saluta e si incammina verso la scuola, a zero gradi ma le caviglie in bella mostra. E intanto mamma e papà sono ancora lì a sbraitare col Comune che ancora non ha detto niente.