Un sogno che si avvera. Con un anno di ritardo. Ma proprio per questo ancora più bello e non scontato. Perché dopo la beffa della scorsa stagione, con la promozione sfiorata di un soffio ai play off, il rischio era quello di mollare gli ormeggi. Invece l’Erba Vita Junior Rimini è rimasta sempre lì, sul pezzo. Ripartendo alla grande e facendo vedere, fin dal primo play ball, che questa volta la promozione non sarebbe scappata. Merito dei giocatori, ma soprattutto merito di Gilberto Zucconi che non ha sbagliato una scelta.
Zucconi, finalmente potete festeggiare.
“Già, con un anno di ritardo, ma possiamo dire con orgoglio di aver fatto un capolavoro. Non tanto per il successo finale, ma per come è stato costruito. Perdere l’A2, un anno fa, ai play off dopo aver dominato il campionato, è stato un pugno nello stomaco che ci ha portato a un bivio. Fortunatamente abbiamo imboccato la strada giusta, quella della voglia di ripartire, migliorando tutte le cose che si potevano migliorare.
E alla fine i risultati ci hanno dato ragione”.
Quando si è reso conto che poteva essere la stagione giusta?
“Dopo aver battuto Falcons e Fano, le uniche che, sulla carta, potevano impensierirci. Lì mi son detto, questa è la volta buona”.
C’è un segreto in questa vittoria?
“No. C’è tanto lavoro, ci sono tanti sacrifici. C’è tanta programmazione. Come ho sempre detto ai ragazzi, la vittoria non è un obiettivo, ma una conseguenza. Se ti alleni bene i risultati arrivano. Sempre. Noi anche nel periodo di Covid, non abbiamo mai abbassato la guardia, siamo sempre stati lì sul pezzo. E questo, indubbiamente, ci ha dato un grande vantaggio nel momento in cui siamo tornati sul diamante. E per questo non posso che fare grandi complimenti ai giocatori perché davvero si sono comportati come professionisti.
Sicuramente la colonna portante di questo successo, oltre al roster che è stato impreziosito con l’arrivo di giocatori di grande esperienza, è stato lo staff fatto di ex Rimini che hanno dispensato consigli ai ragazzi, aiutandoli in ogni situazione”.
Finalmente, possiamo dire, il baseball di serie A torna a Rimini.
“Era una macchia troppo grande questa, che doveva essere lavata il prima possibile. Ci dispiace averci messo un anno in più. Ma Rimini è il baseball. Lo dimostra il grande movimento che c’è. Quando accendevo le luci dello stadio di via Monaco, ogni volta mi si stringeva il cuore”.
Adesso quali sono i programmi?
“Qui bisogna essere molto chiari. Per una società come la nostra, affrontare un’A2 da soli, non dico che sia impossibile, ma quasi. Non solo per una questione economica. Ecco perché è già da tempo che con le altre società stiamo pensando di realizzare un progetto tipo quello del basket.
Anzi, devo dire che siamo già a buon punto e credo proprio che tra poco si possa annunciare qualcosa che per i tifosi del baseball riminese, sia una bella notizia. Anche perché, finalmente, i prospetti migliori, non dovranno andare a oltre cento chilometri di distanza per poter giocare. Adesso possono avere una squadra a Rimini. In questo momento storico, il campanilismo deve essere messo da parte, se si vuole creare qualcosa di bello bisogna remare tutti dalla stessa parte”.