Il cammino di questo ultimo anno sulla pace costruito e portato avanti insieme nel territorio riminese, ci consegna un tesoro di attese e di energie da non disperdere. Tanti sono stati i momenti di approfondimenti e di azione concreta che ci hanno visti coinvolti: oltre alle attività che ogni singola realtà ha continuato a portare avanti al suo interno, insieme abbiamo continuato il lavoro nel coordinamento per la pace che ci ha visto impegnati nella raccolta di firme sulla campagna nazionale “per il Disarmo ed una Difesa Civile”, sull’iniziativa di Interazioni, sul nuovo bando SPRAR per l’accoglienza dei rifugiati e la Marcia della Pace del 1° Gennaio.
Sul fronte ecclesiale è ancora in corso il ciclo di incontri aperto alla città dal titolo “Beati i Costruttori di Pace” promosso dal Servizio Diocesano per il Progetto Culturale, che vede lavorare insieme tante realtà presenti nella chiesa locale. Sta muovendo i primi passi la neonata “Commissione Pace” all’interno dell’ufficio della Pastorale Sociale, uno strumento nato per sensibilizzare la Chiesa locale sulle tematiche della pace e compiere azioni di pace a partire da quanto già si sta facendo sul territorio.
Il dialogo ecumenico, ma sopratutto quello interreligioso, con il mondo musulmano, ha avuto un buon balzo in avanti. Abbiamo ancora vivo nella memoria il momento in piazza Cavour dello scorso 21 novembre con il Vescovo, l’imam, la pastora valdese ed il parroco ortodosso. Altri momenti di collaborazione con il mondo islamico sono stati la giornata sulla poverta’ assoluta lo scorso 17 ottobre, e la collaborazione per la marcia della pace. Ancora oggi sta proseguendo il cammino insieme ai giovani musulmani.
Siamo in cammino… e vogliamo proseguirlo con decisione! Camminando s’apre cammino erano le parole del compianto Arturo Paoli. Ognuno con il suo “mattone” d’identità, storia, impegno. Con il desiderio di costruire dei passi insieme, ma uno alla volta. Siamo consapevoli, questa volta più che mai, che il movimento per la Pace o sarà di insieme e unito, o semplicemente non ci sarà.
La nuova sfida che abbiamo tra le mani in questi giorni è scongiurare la prossima guerra in Libia: occorre prendere posizione contro l’intervento militare in Libia, la produzione bellica e il commercio delle armi che vede in primo piano anche il nostro Paese Dobbiamoi prendere posizione per non “essere cani muti” come diceva mons. Romero.
Un saluto di pace
Antonio De Filippis