George Bernard Shaw diceva: “Esistono cinque categorie di bugie: la bugia semplice, la statistica, la bugia diplomatica, il comunicato ufficiale e le previsioni del tempo”. Del tempo si dice che è capriccioso, imprevedibile, pazzo, eppure ci sforziamo continuamente di scoprire cosa ci riserverà il futuro. Ma non è un compito facile, perché nel determinare il clima intervengono un’infinità di fattori, e di molti non si conosce ancora esattamente il peso, come l’attività umana.
Questione di tempo
Ma la meteo-mania non si ferma e conquista sempre nuovi adepti. Aumenta lo spazio destinato alle previsioni del tempo su giornali e telegiornali e anche la Rete è contagiata da questa passione. Uno degli aspetti più interessanti dello studio del tempo è sicuramente la possibilità di monitorare un territorio e creare un archivio storico. Nasce con questo obiettivo il progetto Una questione di tempo ideato e realizzato da Meeting Mostre, associazione ambientalista “L’Umana Dimora” e “Remarkable”, insieme alla SGR e alle scuole della Karis Foundation. Durante l’anno scolastico 2009-2010 i ragazzi della IVC dello scientifico “Georges Lemaitre” hanno monitorato i dati della stazione meteorologica installata alla colonia Comasca.
“Scopo di questa misurazione – spiega la professoressa Emma Gabellini – è quella di far impratichire i ragazzi con una stazione meteo, con la raccolta dei dati e con l’approccio scientifico. La misurazione sarà effettuata in un periodo di 3 anni, in modo da ottenere dati sufficienti per valutare le variazioni climatiche sul nostro territorio negli ultimi decenni”.
Come hanno reagito i ragazzi al lavoro?
“Bene. Basta dire che le misurazioni sono state raccolte da 6 ragazzi, il sabato, dopo l’ultima ora di scuola. E il tutto è sempre stato fatto molto volentieri. È stato utile, come lavoro, perché i ragazzi si sono resi conto di cosa voglia dire raccogliere i dati, del fatto che bisogna essere attenti e precisi, anche nelle fasi più noiose del lavoro. Il prossimo anno il testimone passerà ad un’altra classe e andremo avanti. Tutti i dati saranno poi girati a SGR che li elaborerà. Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di Giorgio Cappelli e Claudio Biondi, due appassionati di meteorologia che ci hanno fornito tutto l’aiuto di cui avevamo bisogno”.
A fine anno, i ragazzi hanno presentato i risultati del loro lavoro. Nel periodo compreso tra marzo 2009 (mese di installazione della stazione) e marzo 2010, l’andamento del clima non ha presentato particolarità di rilievo. A marzo la temperatura media era attorno ai 5°, poi è salita fino al picco di agosto (25°) per poi scendere in modo repentino. La media di gennaio, il mese più freddo, è stata di circa 3°. Diverso il discorso per le precipitazioni. Quest’inverno si è caratterizzato come uno dei più piovosi, sia come quantità che per continuità. Il punto più basso è stato toccato a settembre, con una piovosità di circa 20 mm. Ad ottobre il picco assoluto: 160 mm. A novembre è nuovamente sceso a 60 mm per poi risalire fino a maggio.
Numeri a confronto
Ma come si diceva prima, i dati meteorologici sono più interessanti se paragonati con il passato. Consultando i dati di Arpa Emilia Romagna, ad esempio, si scopre che negli ultimi 20 anni (dal ’91 al ’08) le precipitazioni annue nel comune di Rimini, sono diminuite di 82 mm, passando dagli 838 del periodo 1961-1991 ai 756 degli ultimi anni. Al contrario, invece, la temperatura è aumentata di un grado, salendo dalla media di 13.8°C a 14.8.
Stefano Rossini