Aprile 2012: l’allora presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, saluta il nuovo Prefetto di Rimini, Claudio Palomba: “Oltre ai canonici problemi (compresa la risoluzione del tema aperto della nuova Questura) – queste le parole di Vitali – si troverà davanti l’incognita di una crisi economica che potrebbe avere conseguenze, non solo sociali, non preventivabili”. Parole “profetiche”, potremmo dire a distanza di tre anni, oggi che l’avventura riminese del dottor Palomba sta per finire. Priorità indicate allora dalle autorità riminesi, in primis criminalità e sicurezza, hanno più volte dovuto fare i conti con la telenovela Questura e gli effetti di una crisi che il Prefetto di Rimini ha cercato di combattere con un vero e proprio Tavolo ad hoc, riunendo – come mai era accaduto prima – tutti i soggetti pubblici e privati interessati.
Per il dottor Palomba, oggi, è arrivato il tempo dei bilanci. I primi di luglio lascerà Rimini per la Prefettura di Lecce. In questa intervista a <+cors>ilPonte<+testo_band> racconta i principali frutti raccolti in questo triennio, non senza confessarci un grande rammarico.
Signor Prefetto, partirei proprio dal Tavolo anti-crisi, nato a Rimini nel marzo 2013 sotto il suo coordinamento. A che punto siamo con il Distretto Turistico romagnolo che fin da subito è stata una priorità di questa iniziativa?
“Dopo il periodo di crisi della Regione, sta riprendendo l’iter per il Distretto Turistico che comunque è già realtà visto che c’è stato il Decreto istitutivo. Abbiamo fatto un incontro, poco meno di un mese fa, con tutti i sindaci e prefetti dei quattro territori romagnoli. Un nuovo incontro per far partire tutte le iniziative, ci sarà a breve. Al Distretto Turistico è legato il discorso della «burocrazia zero» che potrebbe dare anche aperture sotto il profilo occupazionale. Le norme prevedono che alcune attività possano partire con una semplice comunicazione (e controlli solo successivamente) senza passare dalla Conferenza dei Servizi. Il Gruppo Tecnico del Tavolo anti-crisi ha già individuato i procedimenti che potranno partire con la semplice comunicazione. Siamo nella fase attuattiva che mi auguro possa concludersi entro pochi mesi”.
Sappiamo che questa mattina è andato a salutare il nostro Vescovo Francesco. Con quale, tra i tanti appelli da lui lanciati a Rimini e all’intero territorio provinciale, si trova più in sintonia?
“Ciò che più mi preoccupa – e ne parlavamo anche con il Vescovo – è il traffico di stupefacenti e la diffusione di questa piaga tra i più giovani. L’età si sta abbassando. Dobbiamo fare ogni sforzo per tutelare la popolazione giovanile. E lo dobbiamo fare prima che si arrivi all’attività della polizia e della magistratura. È assolutamente necessario prevenire con un’azione sociale forte con tutte le istituzioni. Tra fenomeni di questo tipo e assenza di lavoro ecc., i rischi sono notevoli. Sul fronte preventivo abbiamo lavorato molto con l’Ufficio Scolastico, con le scuole. È importante anche l’azione di sensibilizzazione delle forze di polizia verso i più giovani. Il Vescovo ha più volte sottolineato, poi, il pericolo del gioco d’azzardo e delle infiltrazioni mafiose: su questi terreni noi in questi anni abbiamo lavorato tanto, abbiamo messo una rete e lanciato degli ami. Crediamo che il lavoro abbia già dato alcuni frutti”.
Ad esempio?
“Il fenomeno delle infiltrazioni criminali, soprattutto nelle strutture alberghiere, è abbastanza monitorato. Stiamo facendo poi delle mappature sul territorio e una serie di interventi, già partiti, che stanno dando dei risultati”.
Complice la Riforma delle Province ed il venir meno di alcune figure istituzionali, lei si è trovato spesso a svolgere compiti anche “straordinari”. Anche i sindacati, in questo periodo che ha visto moltiplicarsi le crisi aziendali, più volte si sono rivolti a lei…
“Quest’attività rientra nell’ambito del Tavolo anti-crisi, in accordo con tutti: per fronteggiare le crisi aziendali è stata istituita a livello provinciale una cabina di prevenzione e abbiamo avuto tutta una serie di richieste dalle organizzazioni sindacali, per coinvolgere da una parte le imprese, dall’altra le istituzioni e le banche. In ogni caso la Prefettura è il rappresentante dello Stato sul territorio e quando ci sono più interessi coinvolti, come accade nella mediazione dei conflitti sociali, ciò rientra nelle competenze della Prefettura”.
Più volte il nostro territorio è sotto i riflettori per il problema della criminalità, complici anche statistiche che non tengono conto dell’afflusso turistico. Cosa è stato fatto in questi anni?<+testo_band>
“A livello di furti, rapine ecc., la situazione è abbastanza sotto controllo. L’aumento di questi reati dipende anche un po’ dal disagio economico e dalla crisi sociale, spesso infatti non si tratta di furti consistenti. Stiamo portando a compimento un sistema di videosorveglianza molto più allargato che consentirà di avere una visione sul territorio perché, come sa, le risorse per le forze dell’ordine sono più esigue nonostante anche quest’anno dovremmo avere per il periodo estivo, rinforzi consistenti. Per il momento il sistema riguarda Rimini ma è aperto anche agli altri comuni.
E sulla macro-criminalità?
Sulla criminalità organizzata si sta procedendo con la mappatura delle presenze. In più sono stati intensificati i controlli nelle strutture alberghiere. La nostra intenzione è di estendere quest’attività anche agli esercizi commerciali. Va poi ricordato il protocollo con la Provincia per il controllo degli appalti: su Rimini particolari situazioni di crisi non sono emerse per il momento. Molto si è fatto anche sotto il profilo del contrasto ai traffici di sostanze stupefacenti. Recentemente, ci sono stati interventi in discoteche o altri locali e si sta cercando di verificare le situazioni più critiche. Andando incontro all’estate si riaprono poi poi problema dell’abusivismo commerciale e della prostituzione. In base anche a protocolli fatti negli anni scorsi c’è stato qualche sensibile miglioramento”.
Come si intende procedere?
Il comitato di contrasto all’abusivismo, attivo per Rimini, è aperto anche ad altri comuni della costa. L’idea è di spalmare i rinforzi anche se quell’abusivismo stanziale che c’è a Rimini, di giorno, sulla spiaggia, non esiste in altri comuni. L’azione di supporto delle forze dell’ordine ai nuclei di polizia locale ha dato dei riscontri. Anche l’attività investigativa: si ricordi l’operazione al parco Pertini del 2014, quando furono sequestate migliaia di merci.
Quanto alla prostituzione, l’anno scorso, nonostante l’ordinanza di contrasto, alcuni strumenti non sono riusciti a risolvere del tutto il problema, ma ciò è dovuto al vuoto normativo. Questi due temi verranno affrontati anche nel Comitato con le altre province romagnole per arrivare ad azioni (come i fogli di via) e operazioni investigative comuni. Anche l’ uniformità dei provvedimenti è un obiettivo, in modo tale che l’ordinanza che viene adottata a Rimini venga più o meno replicata su tutto il territorio romagnolo”.
Quali altri risultati le piace ricordare di questi anni riminesi?
“La collaborazione istituzionale. Se non si parte da questo, qualsiasi obiettivo penso sia difficilmente raggiungibile. E poi non posso non citare l’aeroporto: è un risultato del territorio. Rimini senza aeroporto avrebbe sofferto notevolmente. Il vedere, al di là della riapertura del primo aprile, che l’attività dello scalo sta riprendendo, anche su altri mercati diversi da quello russo, è un grosso risultato.
Qual è invece il suo più grande rammarico?
“La nuova Questura. È uscita una situazione economica debitoria, da parte della società Dama, che ha portato alla nomina del liquidatore e probabilmente alla procedura fallimentare. Il non poter dare una risposta, anche se ci stiamo muovendo, anche in questi giorni, è un grosso rammarico. Spero si possa arrivare a una soluzione in tempi brevi. Ma le assicuro: è stato fatto di tutto”.
Cosa si porterà via di Rimini?
“Degli anni bellissimi, soprattutto la gente riminese, molto accogliente. Io sono stato benissimo. Facendo una battuta, quando un calciatore segna contro la squadra con cui ha giocato per tanto tempo, non esulta. Non penso di esultare. Rimini rimarrà una pagina importante”.
Alessandra Leardini