Ha festeggiato i suoi primi 30 anni, ma non li dimostra. Qualche ruga c’è, per carità, ma il Peep Marecchiese è ancora bello aitante. A organizzargli il party di compleanno sono stati i suoi abitanti, una comunità di quasi 2mila abitanti. Due serate diverse, due luoghi diversi: il giardino di via Cuneo e via Aldo Moro. Un quartiere nato dal nulla quello del Peep Marecchiese, abitato all’inizio della sua storia da persone che provenivano da altri quartieri della città. Ben progettato, con un bellissimo parco in mezzo alle case, dotato di tutti i servizi essenziali, dalla banca, alla farmacia, al supermercato, al bar, dalle sedi del sindacato e delle associazioni di categoria. All’interno del Peep Marecchiese si trovano pure gli uffici comunali, nella fattispecie l’ufficio anagrafe.
“Abbiamo pensato a questo doppio appuntamento – spiega Agnese Rastelli, una delle organizzatrici – per festeggiare i trent’anni del nostro quartiere che ha ospitato, e che continua ad ospitre, tante persone provenienti da altri quartieri cittadini che, per tanti motivi legati alla casa, si sono trasferiti qui”.
In realtà, sfogliando i libri di storia (recente), quella dei 30 anni è una data convenzionale. Ci sono, infatti, famiglie che sono venute ad abitare al Peep Marecchiese già fra il 1981 e il 1982, “quando ancora non c’erano neanche le strade e si doveva camminare su delle asse di legno per entrate in casa” ricordano i primi residenti. Il Peep, all’epoca, era un cantiere aperto, c’erano poche case. Il quartiere fu completato nel 1983. Come spiegava Agnese Rastelli, la celebrazione dell’evento è stata spalmata in due serate: mercoledi 10 luglio è stato organizzato un torneo di burraco ed è stata allestita una mostra fotografica che ha raccontato la storia del Peep, con immagini portate direttamente dagli abitanti. Il giorno successivo, invece, si è consumata la seconda serata alla quale ha preso parte anche don Paolo Donati, parroco di Sant’Andrea dell’Ausa, conosciuta dai riminesei anche come la parrocchia del Crocifisso. Parrocchia che ha un ambito territoriale molto vasto che richiede non poco impegno.
“Il problema esiste – conferma il don – ma suppliamo a questo fatto con un laicato che è molto attivo in questo quartiere e che è un valido aiuto per la nostra parrocchia per espletare la sua missione pastorale”.
Che i residenti del Peep siano attivi lo dimostra non solo la festa organizzata, ma anche il grande buffet che sono stati capaci di organizzare. Erano particolarmente gradite le specialità regionali, dato che al “marecchiese” abitano persone che provengono da diverse parti d’Italia. Nel manifesto di convocazione era sottolineato che ogni partecipante alla festa doveva portare una sua ricetta, che successivamente sarebbe stata inserita in una raccolta dal titolo Ricettario cuoche Pepp. Naturalmente non c’è festa che si rispetti senza musica e durante la due giorni si è ballato e cantato. Tanti i giovani presenti che rappresentano il futuro del Peep che in questi anni ha visto le sue case acquistare un certo valore immobiliare, grazie anche al parco e alla qualità e alla quantità dei servizi che si trovano nelle adiacenze.
Patrizio Palcuzzi