Nella biografia di Arrigo Sacchi Calcio totale(Mondadori, 2015) i due campionati a Rimini, nei primi anni ’80, hanno spazio ovviamente ridotto rispetto alle grandi esperienze sui palcoscenici internazionali ma rappresentano comunque un capitolo cruciale perché furono la sua prima esperienza nel calcio che contava, l’allora C1. Poche ma saporite pagine dove “Arrighe”, come vuole la pronuncia crozziana, mostra di ricordare con affetto la sua esperienza biancorossa e in particolare il patron Dino Cappelli. E dove restituisce anche alcuni divertenti quadretti di quella rutilante Rimini, non proprio la città ideale per tenere giovani calciatori, che al calcio totale di Sacchi servivano forze fresche, lontani da distrazioni e tentazioni. Sacchi ricorda in particolare la divisione in due della città: a mare della ferrovia cominciava infatti la “città dei pataca”, tanto che in un sottopasso qualcuno aveva specificato “state entrando/uscendo nella zona dei più pataca”. Viene in mente uno dei temi più cari all’attuale Amministrazione comunale, ovvero l’eliminazione delle storiche fratture fra mare e monte di Rimini. Eliminazione che renderà quindi giustizia a Rimini non solo in termini di pura urbanistica: senza più fratture, barriere e divisioni Rimini finalmente sarà – ovviamente con orgoglio – la “città totale” dei pataca.