Ci siamo. Mancano ancora pochissimi giorni e il tanto famigerato switch-off calerà sull’intera Emilia Romagna. Un passaggio, quello dal segnale analogico al digitale che costringerà, secondo una stima di Hera, 27mila televisori ad andare in pensione. La domanda – come direbbe qualcuno – sorge spontanea: cosa fare della tv che si vuole buttare?
“È assolutamente vietato abbandonarla per strada – spiegano dalla multiutility – gettarla in un cassonetto o lasciarla a fianco di un contenitore dei rifiuti. Bisogna portarla semplicemente alla stazione ecologica Hera del proprio Comune”.
Dove, successivamente, transiteranno i vari consorzi che si occupano del recupero del materiale da riciclare.
“Una tv è riciclabile quasi completamente e offre la possibilità di recuperare vetro, plastica, metalli e rame. Da un televisore a tubo catodico, per esempio, si recupera l’88% dei materiali che lo compongono: per il 48% si tratta di vetro, poi di rame (3%), ferro (12%), alluminio (4%), plastica (16%) e altri materiali (circa 5%)”.
Nel territorio riminese sono presenti tredici stazioni ecologiche o centri di raccolta. Per avere informazioni su indirizzi, orari di apertura, materiali conferibili, si può telefonare al numero verde di Hera 800.999.500. Se poi non si ha la possibilità di recarsi presso le stazioni ecologiche, Hera, sempre attraverso il proprio numero verde, mette a disposizione per le utenze domestiche anche un servizio di ritiro gratuito del vecchio televisore.
“Secondo i dati presentati da ReMedia, uno dei principali consorzi attivi nel trattamento di televisori e monitor, nelle regioni dove c’è già stato il passaggio al digitale è aumentata molto su base mensile ovvero nelle settimane prossime e appena successive allo switch-off, la raccolta dei vecchi tv color: nel Piemonte occidentale, ad esempio, si è registrato un +206%, nel Lazio c’è stato un aumento del 125%, in Campania del 410%”.
L’anno scorso nel territorio di Rimini sono stati conferiti alle stazioni ecologiche 361 tonnellate circa di tv e monitor, oltre 18mila apparecchi. Calcolando un aumento su base mensile tra il 40 ed il 60% circa, in buona parte dovuto quindi al passaggio al digitale terrestre, si stima che alla fine di quest’anno si potrebbe arrivare a quota 27mila.
Francesco Barone