La stagione estiva di Bellaria Igea Marina barcolla ma non molla. Addio presenze da capogiro, pienoni negli alberghi e prenotazioni a valanga. È musica di trent’anni fa.
Adesso si punta sul turismo mordi e fuggi, su fine settimana brevi ma intensi come quello della Notte Rosa, su formule ad hoc come quelle offerte dagli Active hotels che puntano tutto sullo sport. Dunque, ci si ingegna come può anche se i risultati devono sempre fare i conti con la crisi in corso. “I bilanci come sempre si faranno alla fine però fin da subito posso dire che le difficoltà ci sono. – commenta Alessandro Giorgetti, presidente dell’Associazione Albergatori bellariese – Si va a rilento e le richieste che ci sono state finora non sono quelle che salveranno la stagione”. Il mese di giugno è partito in prima “riportando a Bellaria quella clientela ormai fidelizzata di gruppi e famiglie. Ma nulla di più”.
Certo, il cartellone degli eventi estivo messo in piedi dall’amministrazione può aiutare a richiamare nuovi clienti, soprattutto giovani, “ma finora le nuove presenze sono state molto contenute”. La speranza è quella di un luglio e un agosto più floridi “anche se siamo consci che la gente ha poco denaro da spendere”.
Risente di molte difficoltà anche il prodotto offerto dagli Active Hotels, quel fiore all’occhiello del turismo sportivo del quale da sempre Bellaria Igea Marina si è vantata. “Nonostante sia un prodotto destagionalizzato, in quanto l’apice c’è nei mesi di aprile-maggio e settembre-ottobre, anche per noi è un periodo brutto, specie durante l’estate”, spiega Graziano Gasperini responsabile del comparto. Proprio in quest’ultima parte dell’anno gli hotel dediti allo sport faticano a tenere rispetto all’anno scorso, in quanto “le richieste si sono ridotte drasticamente con un calo del numero dei gruppi sportivi”. Di fatto, l’unica consolazione è riuscire a mantenere lo storico: pallavolisti in primis, seguiti dai giocatori di basket e dagli allievi di karate. Provenienti, per il 90%, dall’Italia.
L’estero, invece, va forte nel settore del ciclismo, nei cosiddetti Bike Hotels. Con questo tipo di sportivi “si riesce a lavorare fuori dai periodi canonici. Una risorsa che va coltivata ancora di più”. Ma Gasperini è conscio che non basta a rinverdire un anno in discesa: “Ciò che abbiamo perso finora sarà difficile recuperarlo. Adesso dobbiamo pensare ad arginare i danni il più possibile e capire come risalire”.
Marzia Caserio