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Parole come armi

Siamo in campagna elettorale ma, sicuramente, hai già avuto modo di accorgertene (*sigh*).

Avrai letto e sentito altrettante volte che il mese che sta per arrivare sarà denso di promesse, di proclami e di tante, tante parole… molte delle quali ostili.

Vorremmo pensare positivo e sperare in una campagna elettorale equilibrata, rispettosa e incentrata su contenuti concreti, purtroppo però stiamo già iniziando ad assaggiare qualche antipasto di quello che ci aspetta.

Bersaglio di ostilità è questa volta il Ministro Renato Brunetta. Quest’ultimo, infatti, durante un’intervista a “Mezz’ora in più” con Lucia Annunziata ha parlato del body shaming ricevuto dai suoi compagni di partito da quando ha deciso di lasciare Forza Italia.

“Io voglio bene a Berlusconi, ma subire invettive personali come ‘Riposi in pace’ … io gli auguro lunga vita. E poi – ha continuato il ministro – è una vita che vengo violentato per la mia altezza, ho sofferto e continuo a soffrire. Ma, non tanto per Brunetta, ma per i bambini, che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli e che stanno soffrendo e che possono avere in me un esempio, e che dicono ‘Guardate Brunetta, tappo com’è, nano come è, fa il ministro’. Ecco, sdoganano questo termine su di me”.

E in effetti nel corso degli anni gli episodi in cui si ironizzava sulla statura di Brunetta sono stati tanti, e non hanno fatto bene né alla politica, né al cabaret e tantomeno alla persona che li ha ricevuti.

Ne ricordiamo solo uno per tutti, arrivato da una celebre firma della stampa italiana, Vittorio Feltri. In quell’occasione la risposta di Brunetta non si è fatta attendere e si è caratterizzata per un uso generoso e ragionato di parole ponte, di quelle che ci permettono di costruire invece che distruggere. “Caro Feltri, nessuno nella vita può scegliere di essere alto o basso. Dipende da noi però, affrontare la vita con serietà, generosità ed amore piuttosto che con banalità, opportunismi o razzismo”.

Mancano ancora 62 giorni alle elezioni e quello che Parole O_Stili può fare è invitare, come in più occasioni abbiamo fatto con l’iniziativa #Cambiostile tutti i candidati e le candidate a utilizzare un linguaggio rispettoso e non ostile, evitando che la Rete possa diventare una zona franca dove tutto è permesso ed educando invece alla responsabilità le community di riferimento.

Nel corso degli anni sono stati centinaia i rappresentanti politici di tutti gli schieramenti che hanno firmato il Manifesto della comunicazione non ostile per la politica: un impegno spontaneo e personale preso affinché il dibattito sia concentrato su contenuti e idee orientati al bene comune. ilPonte aderisce a questa campagna e nel prossimo numero pubblicherà il manifesto della comunicazione non ostile che verrà proposto ai candidati.

Parole O_Stili