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“Pane in Piazza”: dal Sigep di Rimini al mondo, un progetto di solidarietà e speranza

Tra gli stand del Sigep, in corso in questi giorni alla Fiera di Rimini, si possono fare incontri davvero particolari. Presso lo stand di Assitol (Associazione Italiana dell’Industria Olearia), nel padiglione B6, oggi e domani i Frati Cappuccini di Milano presentano l’iniziativa “Pane in Piazza”, che si terrà in Piazza Duomo a Milano dal 24 agosto al 1 settembre.

Promossa dai religiosi insieme alla famiglia di panificatori Marinoni, l’iniziativa ha una forte componente solidale: il ricavato viene destinato, da anni, alla costruzione di panifici nelle zone più povere del mondo.

Dal sogno alla realtà: il progetto in Etiopia
“Già con le prime due edizioni di Pane in Piazza, nel 2018 e 2019 (poi interrotte dalla pandemia), grazie all’aiuto dei panificatori, in particolare di Cesare Marinoni, abbiamo realizzato il nostro primo progetto: un panificio a Harar, in Etiopia”, spiega Fra Giovanni Cropelli, segretario responsabile del Centro Missionario di Milano dei Frati Cappuccini  (nella foto con frate Andrea e il panificatore Cesare Marinoni, mentre mostrano il pane fatto da frate Andrea con la ricetta del noto fornaio Luca Piantanida).

“Il primo passo è stato costruire il panificio, il secondo creare una scuola di parificazione. Oggi entrambe le strutture sono operative, producendo pane e formando nuovi professionisti.”

Il prossimo obiettivo: il Camerun
Per quest’anno, grazie all’evento previsto dal 24 agosto al 1 settembre, l’obiettivo è ancora più ambizioso: costruire un panificio e una scuola di panificazione a Bambui, in Camerun, una regione anglofona segnata da una guerra che dura ormai da sette anni.

“Lo scopo principale di Pane in Piazza è creare lavoro per i giovani, diffondendo la cultura del pane e sostenendo le comunità locali che ospitano orfani, poveri e disabili. Ma non solo: è anche un’occasione per costruire relazioni di amicizia e fratellanza, e per permettere ai panificatori di vivere un’esperienza di condivisione e solidarietà,” sottolinea fra Giovanni.

Quest’anno, gli stand ospiteranno eventi che intrecciano arte bianca, sport, cultura e musica, con l’obiettivo di favorire relazioni, incontri e conoscenza reciproca.

Una storia di solidarietà che viene da lontano
Il progetto Pane in Piazza, realizzato dal 2018 in collaborazione con i Frati Cappuccini, affonda però le sue radici negli anni Novanta, quando Antonio Marinoni, padre di Cesare e presidente della Federazione Internazionale dei Panificatori, diede vita a numerosi progetti di solidarietà.

“In quegli anni Antonio Marinoni realizzò ben 24 panifici in tutto il mondo, donandoli alle opere missionarie locali,” racconta Cesare Marinoni. “Un esempio è il laboratorio di Città del Guatemala, che ancora oggi produce un milione di gallette nutrizionali al giorno, destinate alle scuole.”

Negli ultimi anni, il progetto è ripartito con forza. Dal 2018, è stata creata una scuola di panificazione a Dire Dawa, in Etiopia, donata a Monsignor Angelo Pagano, vescovo di Harar. “Oggi quel panificio produce 450 chili di pane al giorno e dà lavoro a tanti giovani, molti dei quali ex ragazzi usciti dall’orfanotrofio.”

Formazione per il futuro
La scuola di panificazione offre un percorso formativo diviso in due fasi: dai 14 ai 16 anni, i ragazzi iniziano a prendere confidenza con l’ambiente di lavoro, quasi “giocando”, per familiarizzare con il mestiere; dai 16 ai 18 anni, invece, imparano il mestiere in modo professionale, acquisendo competenze che li preparano al futuro.

Il sostegno di Assitol
Perché Assitol ha scelto di ospitare la presentazione riminese di Pane in Piazza? “Abbiamo già sostenuto questa iniziativa in passato,” spiega il presidente Palmino Poli.

“Siamo convinti della bontà di questo progetto, che ha un obiettivo vero e concreto: costruire il futuro attraverso il pane. Il pane non è solo nutrimento, ma un simbolo di condivisione e rinascita, e noi crediamo profondamente nei valori che rappresenta. Per questo invitiamo tutti a partecipare insieme a noi.”