Quanti bambini preferiscono giocare tra le mura della propria cameretta piuttosto che all’aperto? E quante ore trascorrono davanti ai videogiochi? Il progetto Outdoor Education si occupa proprio di portare i bambini “fuori dalla porta”, per aiutarli nel percorso di crescita. Esplorare e sperimentare sono le due parole chiave: grazie al contatto con la natura osservano e fanno domande, a poco a poco acquisiscono nuove capacità. Gli stimoli che offre l’ambiente sono numerosi, i bambini imparano a relazionarsi fra di loro e a creare fantasiosi giochi da condividere. Fondamentale è l’aspetto motorio: correre, andare in bicicletta, arrampicarsi sugli alberi e quant’altro sono attività che permettono di esprimere le proprie emozioni e di imparare a conoscersi. Si è tenuta, a questo proposito, sabato 2 febbraio nell’aula magna del Liceo scientifico “Serpieri” di Rimini il seminario “Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori?”, volto a far conoscere l’importanza dell’Outdoor Education nelle scuole dell’infanzia, con la collaborazione di insegnanti di scuole locali, della cooperativa il Millepiedi e del centro Ippogrifo, con la presenza del coordinatore CEAS del Comune di Rimini Bruno Angelini e dell’assessore alla Scuole e Politiche Educative del Comune di Rimini Mattia Morolli.
Molto importante nell’incontro l’esperienza sul territorio, con progetti che gli insegnanti sono entusiasti di aver accolto. Lucia Corbelli, insegnante alla scuola dell’infanzia Maestre Pie, parla di come un anno fa, non potendo rinchiudere l’arte nelle quattro mura dell’aula, si sono organizzate uscite per visitare monumenti, musei, vedere spettacoli teatrali e passeggiare nel parco. Inoltre all’interno della scuola si è creato un “Fantabosco”, un’area tutta al naturale, dove gli strumenti di gioco dei bambini sono tronchi, corde e tanta fantasia, permettendo loro un divertimento spontaneo e l’acquisizione di autonomia e immaginazione. Gli insegnanti e i genitori non devono aver paura di far uscire all’aperto i bambini, perché ricevono nuovi stimoli tramite incontri ed esperienze che altrimenti non potrebbero vivere: il freddo o le numerose preoccupazioni non dovrebbero essere un ostacolo al loro entusiasmo e alla loro curiosità.
Molto simile il progetto della scuola dell’infanzia comunale Coccinella, come spiega Raffaella Giorgi: “La nostra scuola ha un giardino che comprende stagni con pesci, una serra e un orto di cui i bambini si prendono cura, oltre allo spazio verde dove possono giocare liberamente”. E le stesse famiglie possono arricchire il progetto con idee e iniziative.
La collaborazione per l’educazione all’ambiente non si limita solo all’istituto CEAS, ma si estende anche ai familiari dei giovani studenti, che portano sia aiuto pratico che idee e iniziative. Barbara Tosi e Morena Montanari invece da un po’ di anni portano avanti la “scuola nel bosco”, nove giorni all’anno in cui la scuola si trasferisce in luoghi come Monterotondo, il parco Marecchia, il fiume in primavera o il mare d’inverno. “Nonostante con la tecnologia oggi acquisiscano più capacità intellettuali, i bambini, anche di tre anni, sono impacciati a livello motorio e pratico, specialmente nella gestione del corpo e nel riconoscimento delle proprie emozioni. – fanno notare Barbara Tosi e Morena Montanari – Grazie al contatto diretto con la natura, si dà voce ad un corpo che il bambino non sente più, aiutandolo anche nella relazione con se stessi e con gli altri, facilitata in natura rispetto al solo ambiente scolastico”. In queste uscite gli studenti imparano l’importanza della natura e del rapporto con essa e con gli animali, che imparano a conoscere, ma non solo: “in un ambiente sconosciuto comprendono l’importanza del chiedere aiuto e del fidarsi in chi li accompagna, instaurando con il docente un rapporto unico. Siamo cambiati anche noi, come docenti: – insistono le due insegnanti della Gabbianella – non ci presentiamo più in classe con una lezione confezionata, per esempio con delle fotocopie, e siamo così più aperti ad ascoltare le esigenze dei singoli alunni”.
Un impegno notevole, che deve essere portato avanti non solo dagli ordini scolastici successivi ai nidi e alle elementari e dai parenti dei giovani: lezioni all’aperto quando il tempo lo permette o un’uscita domenicale in una zona verde sono ottime e semplici idee per valorizzare la natura e aumentare l’interesse per la propria città e dintorni.
Scriveveva Bernardo da Chiaravalle nel 1100: “Troverai più cose nei boschi che nei libri. Gli alberi e i sassi ti insegneranno cose che nessun uomo ti potrà dire”.
Monica Botteghi / Giulia Ghinassi / Anna Gianfrini