Montetauro è una piccola località, meno di 1000 abitanti, su un bel colle situato di fronte a Coriano, sulla strada che da Rimini porta a Montescudo. Terra natale della protomartire riminese Santa Innocenza, la frazione non è segnata neppure su GoogleMap. Eppure, numerosissimi ospiti ogni anno passano da quella che gli amici chiamano semplicemente: la Comunità di Montetauro. Preghiera, servizio e vita comune: i tre aspetti che colpiscono chi fa visita per la prima volta o torna a trovare le sorelle e i fratelli con i loro “figli”. I figli di questi consacrati: una cinquantina di persone disabili, accolte in modo permanente. A ciascuna sorella o fratello è affidato uno di questi piccoli in modo speciale, appena arriva in famiglia, e per tutta la vita. Alcuni sono bimbi di pochi anni, altri sono adulti o anche anziani, arrivati magari 50 anni fa: affetti da autismo, con sindrome di Down, disturbi mentali o severe diagnosi mediche, spesso con encefalopatie e gravi disfunzioni fisiologiche e neurologiche. Oltre a loro, la Comunità si fa vicina a tanti fratelli e sorelle migranti, dai Balcani, dall’est-europeo e oggi soprattutto cinesi: amicizia, prima di tutto, accoglienza talvolta in casa, assistenza anche spirituale, poi certamente aiuto per la lingua, per le pratiche legali… e spesso anche condivisione del lavoro e della tavola… una famiglia sempre più multi-culturale e internazionale.
Una piccola famiglia di mamme, papà e figli La Comunità si chiama “ Piccola Famiglia dell’Assunta” ( www.piccolafamiglia.it).
Famiglia vera, di sorelle e fratelli che diventano le mamme e i papà dei tanti “piccoli” che giungono a Montetauro. Mamme e papà non biologici, ma che si occupano di loro giorno e notte, riparando, con la stabilità dell’amore per tutta la vita, a volte all’abbandono di chi li ha generati o alla malattia che li accompagna sin dal concepimento. Famiglia “piccola”, prima di tutto perché ci sono loro, i “piccoli”. Famiglia dedicata a Maria e al mistero della sua assunzione al Cielo, in anima e corpo: anima sempre bambina e corpo già pieno di gloria, prova della speranza certa per la vita e per i corpi di tutti i figli di Dio, anche i più segnati dal male, i più deformi e sofferenti. Inoltre, fu proprio la Solennità dell’Assunta la prima festa celebrata insieme, nella prima casa della Comunità a Montilgallo.
La vocazione: il battesimo Non solo consacrati e consacrate nella verginità, ma anche coppie di sposi che condividono, con professione di voti parimenti perpetui, la quotidiana vocazione alla Parola, alla vita di Comunione con i poveri, all’Eucarestia e alla preghiera dei Salmi. In una parola: la vocazione alla vita battesimale. Vita cristiana ordinaria, vissuta, come per ogni battezzato, sotto la grande regola del Vangelo, qui nella forma della piccola regola scritta, già nel 1955, da don Giuseppe Dossetti (1913 – 1996) per la Piccola Famiglia dell’Annunziata, che si raccolse attorno a lui nella diocesi di Bologna, alla vigilia e durante il Concilio Vaticano II. La Piccola Famiglia dell’Assunta di Montetauro, nata già prima dell’incontro con don Dossetti da un’esperienza giovanile frutto proprio del Concilio, si affidò poi alla sua paternità, ricevendone la Regola nel 1982, anno dell’ordinazione del primo presbitero, don Lanfranco Bellavista.
Nel 1985 la Comunità si stabilisce, per volontà dall’allora vescovo di Rimini mons. Locatelli, nella canonica della Pieve di Santa Innocenza a Montetauro, diventando così una famiglia fra le altre famiglie della piccola comunità parrocchiale.
Lo Statuto ecclesiale della Piccola Famiglia dell’Assunta – Associazione pubblica di fedeli – è stato approvato nel 1998, dal Vescovo mons. Mariano De Nicolò; questi, più tardi, consegnate le proprie dimissioni dal governo pastorale per raggiunta età canonica, ha desiderato ritirarsi a vita di preghiera e di servizio proprio a Montetauro, fino ai giorni dell’infermità sempre più totale, sostenuta sino alla fine – sopraggiunta lo scorso Sabato Santo 11 aprile scorso – come un vero piccolo del Signore.
Era accolto in una delle case della Comunità dal 2016, dopo le dimissioni dal Salus, da allora accudito dai fratelli e sorelle della Piccola Famiglia.
La preghiera
La giornata inizia con la preghiera dei Salmi e di Ascolto della Sacra Scrittura, prima del sorgere del sole.
Mentre i figli ancora riposano, la Comunità celebra la santa Eucarestia, ancora preceduta e seguita dalla salmodia, rispettivamente di Lodi e di Ora Terza. Dopo la colazione e la prima parte del lavoro giornaliero, a mezzogiorno di nuovo una sosta per l’ufficio di Ora Sesta. La salmodia vespertina saluta il tramonto del sole e conclude la seconda parte del lavoro giornaliero, e apre la seconda grossa parte della preghiera quotidiana. A fine giornata, prima di entrare nel tempo del silenzio notturno, di nuovo la salmodia di Compieta e l’ultimo affidamento a Maria. La Comunità prega l’Ufficio monastico delle famiglie dossettiane, con il canto settimanale dell’intero salterio (150 salmi in cursus continuo). L’Eucarestia quotidiana è per le Comunità di don Dossetti fonte e culmine di tutta la giornata. Per questo, anche a Montetauro è ampia e sobria, arricchita con il dialogo biblico dopo la proclamazione delle Letture. Ogni Eucarestia è preparata da almeno un’ora di lettura orante, personale, delle Sacre Scritture: fin dal giorno precedente, ogni sera per il mattino successivo. Secondo un calendario proprio, durante Liturgia delle Ore e la Messa, si legge la Bibbia intera, brano dopo brano, da Genesi ad Apocalisse. Di volta in volta poi, si leggono e si meditano personalmente e nella condivisione biblica durante la Messa del mattino, tutti i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, versetto per versetto. I fratelli e le sorelle, con lo stesso metodo della lettura continua e orante della Parola di Dio, accompagnano anche gruppi di ascolto, di giovani e famiglie.
Il lavoro
I fratelli e le sorelle consacrati della comunità fanno cassa comune: lavorano per vivere e per soccorrere i più bisognosi. I coniugi accolgono il dono e il voto di povertà, conducendo una vita sobria e sostenendo una economia famigliare aperta ai bisogni dei più poveri. All’inizio, per 15 anni, la comunità si è mantenuta con il lavoro artigianale: ferro battuto e icone in casa, poi vendute in motoretta in giro per l’Italia. Oggi, il principale lavoro della comunità è rappresentato dai servizi alla persona, attraverso la Montetauro Coop.
Sociale ( www.montetauro.eu), fondata dai fratelli e sorelle nel 1988, al servizio della disabilità e della marginalità sociale. La Cooperativa è accreditata presso l’Azienda Sanitaria locale, svolgendo così il proprio lavoro in collaborazione con i Servizi Territoriali. La Montetauro Coop. Soc. comprende: 2 centri Socio-Riabilitativi (1 residenziale e 1 diurno), 4 case-famiglia per minori ed adulti disabili, Centri Dopo-Scuola per minori cinesi (a Savignano e a Rimini Centro: www.centroitaliacina.it).
Oltre al lavoro retribuito, con cui la comunità delle sorelle e dei fratelli si mantiene: tanto servizio gratuito e quanto occorre fare in ogni famiglia con tanti figli a tavola, nelle case e negli ambienti dove si vive e si accoglie.
Pagina a cura di Paolo Marasco, pf