Questa volta la variante al classico “qualcuno mi sa indicare un artigiano onesto che faccia questo lavoro?” era “Non voglio spendere una follia per questo lavoro. Mi hanno detto che l’artigiano XY è onesto, sapete l’indirizzo?”.
L’unica volta che ho avuto a che fare con l’artigiano XY, ha guardato costernato il mio bancomat perché “insomma il pos con questo prezzo noi, lo sa come vanno le cose insomma noi, ci siamo capiti no?”. Insomma, onesto in un senso molto alla larga del termine.
Proprio in queste settimane sono diversi quelli che ci avvertono di non scaricare IT Wallet per non cadere nella trappola. Anzi, citando uno di loro, “Megatrappola per creare un controllo di massa mondiale”. Che dietro ci sia un piano malefico o no, si tratta di dati che in un modo o nell’altro sono già noti e la nuova app semplicemente li convoglia in un unico supporto.
Questi ‘no Wallet’ sono spesso l’evoluzione dei ‘no pos’: fedeli al contante fino alla fine perché coi pagamenti digitali diventiamo succubi dei controlli di massa di cui sopra (salvo quando si devono comprare online libri o gadget dei guru no pos, in quel caso i pagamenti digitali diventano sicuri e garantiti). Loro ci avvertono del rischio per il nostro bene, per renderci liberi dalla dittatura fiscale. Non perché siano favorevoli all’evasione fiscale, non sia mai.
Ma onestamente a me tutte queste bande degli onesti convincono poco.