Quest’estate 2018 sarà ricordata come l’estate nella quale domanda e offerta di lavoro nel settore turistico non sono riuscite a incontrarsi. È da maggio che si parla della mancanza di personale negli hotel e nei ristoranti di Rimini e dintorni con tanto di appelli degli albergatori che, disperati, si sono rivolti ai mezzi di comunicazione per parlare di “allarme personale!”.
La questione è tornata alla ribalta pochi giorni fa quando la stessa Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi di Rimini al Corriere della Sera ha dichiarato che: “I centri dell’impiego di Rimini non hanno nessun candidato da proporre agli albergatori che chiedono personale mentre nei nostri uffici in 24 ore sono arrivate una trentina di richieste di assunzioni”.
Si stima la mancanza di 300 posizioni soprattutto in cucina ed è la stessa Rinaldis a spiegare il perché di questa fotografia sconcertante: “A proporsi sono persone poco qualificate. Profili professionali generici, muratori disoccupati, persone adulte che hanno perso il lavoro e non riescono a ricollocarsi. Ma non funziona più così: non si può lavorare a contatto con la clientela se non si conoscono le lingue straniere e non ci si improvvisa ai fornelli”.
Il problema, stando a queste dichiarazioni, sarebbe la mancanza di profili specifici ai quali va aggiunto un problema legato alla caratteristica specifica del lavoro turistico, ossia la concentrazione nei week end e in particolari momenti della stagione. Ed è qui che entra in ballo il discorso dei voucher e, in generale, della mancanza di strumenti contrattuali adeguati a fronteggiare questa tipologia occupazionale: “Le attuali forme contrattuali a disposizione non ci aiutano – continua la Rinaldis – scomparsi i voucher, i contratti a tempo hanno degli oneri e dei costi impropri che non agevolano l’imprenditore”.
Queste dichiarazioni non sono passate inosservate, soprattutto sui social, dove ogni giorno girano centinaia di richieste e offerte di lavoro. Nel gruppo CercoOffro Lavoro Rimini, che raccoglie oltre 56mila iscritti, per esempio, un utente scrive: “Qualcuno si è chiesto che tipo di condizioni offrono gli albergatori ai lavoratori? Siamo sicuri che stiano cercando lavoratori e non schiavi?”. Non c’è niente da fare: domanda e offerta, quest’anno, non riescono proprio ad incontrarsi.
Angela De Rubeis