Proprio oggi pomeriggio ho un appuntamento telefonico con Pupi Avati, per organizzare un incontro della scuola di Cna sul cinema. Gli dirò certamente che il suo vecchio progetto di una scuola professionale di cinema sta tornando di attualità nel dibattito riminese”.
L’idea del regista bolognese piace anche a Massimiliano Giometti, proprietario delle multisale Le Befane di Rimini e CinePalace di Riccione, ma anche di altre multisale sparse nel centro Italia, tanto da farne il terzo gruppo nazionale nel settore esercenti cinema.
“È un dibattito che giunge al momento giusto, perché al cinema abbiamo problemi seri. Occorre urgentemente tornare ad avvicinare i ragazzi a questa forma di arte e di divertimento. Le sale cinematografiche devono essere laboratori dove imparare a fare del cinema e a gustare questo linguaggio e la scuola, la prima, ad educare al cinema”.
In questo progetto come si colloca Cna Cinema e Audiovisivo, di cui lei è il presidente riminese?
“CNA Cinema e Audiovisivo nasce per rappresentare, con una visione di insieme, tutte le imprese della filiera: dalla produzione alla distribuzione, dalla post-produzione alle industrie tecniche, dai fornitori di beni e servizi fino agli esercizi cinematografici e i festival. A Rimini c’è molto più di quel che si pensa. Cna Cinema raggruppa una serie di esercenti cinematografici, registi, sceneggiatori, maestranze che lavorano per il cinema, costumisti, macchinisti…”.
Eppure tutta questa presenza non si nota…
“Beh! Certo, la gran parte che vuol fare questo mestiere deve andare a Roma o dove questa arte è trattata come un’industria. Nel nostro piccolo come Cna cerchiamo di organizzare corsi di introduzione a questi settori”.
Tornando alla proposta di Avati voi siete interessati?
“Certamente, anzi come le ho detto, qualcosa abbiamo anticipato nei nostri corsi. Anche lui la intende come scuola pratica”.
Oggi viviamo un’attenzione nuova e anche industriale a questo settore…
“Negli ultimi decenni, le sempre maggiori sfide tecnologiche e la crescente globalizzazione hanno visto il passaggio da forme tradizionali di produzione all’esplosione dei settori dei servizi e dell’innovazione. E questo è certamente un ambito nuovo da non perdere, senza poi considerare che il cinema e l’audiovisivo, oltre al valore in termini di PIL e occupazione, costituiscono un eccellente strumento di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo.
E questo per Rimini e la Riviera non è davvero marginale. Se il nostro territorio vuole restare competitivo nell’arena globale, deve creare le condizioni favorevoli allo sviluppo della creatività e dell’innovazione nell’intera filiera del cinema e dell’audiovisivo, ponendo attenzione ai giovani, ai territori, alla crescita delle imprese anche attraverso modelli innovativi”.
Senza dimenticare che Rimini è la città di Fellini… “È vero che Fellini non ha girato neppure una scena a Rimini, ma Rimini l’ha tanto amata, altrimenti non l’avrebbe neppure rappresentata tante volte… Certo, nell’immaginario collettivo Rimini è Fellini” Dunque questa scuola potrebbe attirare giovani da tutto il mondo… “Certamente Fellini è molto più conosciuto all’estero che in Italia e in Italia più che a Rimini… Come si dice: Nemo propheta in patria”.
C’è qualche possibilità questa volta che si possa passare dall’idea alla realizzazione?
“Per fare questo secondo me dovremmo cercare una collaborazione diretta e forte con Bologna e la Regione Emilia-Romagna. Siamo lo stesso territorio”.