Il 2011 è stato un anno da incorniciare per l’aeroporto “Fellini”. Con una quota di 920.549 passeggeri, oltre 367mila in più rispetto al 2010 (+66,5%), lo scalo di Miramare non solo ha chiuso l’anno con il miglior traffico dal 1958 ad oggi, ma è salito al primo posto tra tutti gli aeroporti italiani per aumento percentuale. Con 32 paesi collegati, 70 destinazioni (di cui 21 capitali) e un altro primato nazionale, quello relativo all’incoming dalla Russia, il “Fellini” punta anche in questa nuova annata a volare alto. Il recente accordo tra Italia e San Marino farà da volano, ma all’orizzonte ci sono anche diverse nubi. La più grigia si chiama “bilancio”, con una perdita d’esercizio di 7,6 milioni di euro nel 2010 e un ulteriore buco di 1,3 milioni nel 2011.
Il Ponte fa il punto della situazione e degli obiettivi per il 2012, con il presidente di Aeradria Massimo Masini.
Presidente, partiamo dalle buone notizie: dopo il record del 2011 a quale rotta guarda ora l’aeroporto di Rimini?
“A grandi linee dovremmo consolidare il traffico 2011, con la differenza che in questi primi tre mesi del 2012, sono già attivi i voli WindJet. Da qui a fine febbraio abbiamo diverse trattative in corso, cosa che ci porta a pensare di poter arrivare entro l’anno a 1.100.000 passeggeri”.
Trattative di che tipo? Arriverà il collegamento con la Cina che da tempo sogna?
“Posso solo dire che la partita è aperta sia con compagnie che volano già a Rimini sia con altre”.
La situazione finanziaria però è pesante. Da tempo lei annuncia la necessità di un mutuo ventennale da 21 milioni di euro. Conferma o la cifra nel frattempo è cresciuta?
“Confermo. Servono tra i 16 e i 17 milioni per far fronte agli investimenti e 4 milioni subito per pagare i creditori. Due settimane fa abbiamo incontrato i legali delle ditte Pesaresi Costruzioni e CBR che a marzo 2011 hanno effettuato i lavori per la nuova pista. Abbiamo proposto loro un piano di rientro di quanto dovuto (complessivamente, 1,3 milioni) con rate da marzo a giugno 2012”.
Eppure l’incontro con il pool di banche per l’accensione del mutuo, tarda ad arrivare. Perché? C’è chi dice che con la Provincia come socio maggioritario, le banche non vogliono correre rischi ora che, con le nuove normative, la Provincia non dovrebbe più esistere dopo il 2014…
“Non è questo il motivo, e poi il dibattito sulle Province è ancora aperto. La necessità di tempi più lunghi è dovuta alle restrizioni del credito da parte delle banche. Abbiamo difficoltà di finanziamento come ogni altra impresa. I passaggi non sono semplici ma entro un mese, un mese e mezzo dovremmo chiudere”.
Si dice che per la vostra situazione finanziaria l’allarme tra i soci sia molto alto…
“Le posizioni debitorie ci sono, ma non dobbiamo dimenticare tutto quello che è stato fatto in questi anni sul piano del traffico e degli investimenti. Per prima cosa, abbiamo dovuto realizzare tutta una serie di opere indipendenti dal traffico. La pista è un esempio, ma anche i lavori che attengono alla sicurezza dei voli. Oltre a questo, ci sono stati i lavori funzionali allo sviluppo del traffico: se non avessimo fatto le nuove sale partenze e i nuovi gate, i passeggeri in più registrati nel 2011, non saremmo riusciti a gestirli”.
L’impressione, poi, è che come struttura e servizi, ci sia ancora molto da fare…
“Sì, il grosso dei passeggeri sono di incoming, turisti che arrivano, quindi dovremmo presentare loro una struttura più adeguata, ma adesso come adesso è impossibile per noi. Una cosa però l’abbiamo fatta: il rassetto di tutta l’aerostazione interna, funzionale alle strutture di servizio. Abbiamo aumentato le superfici adibite a commerciale, da giugno a ottobre sono nate 8 nuove attività più la sala Vip e nel 2011 chiuderemo a conti fatti con 2,8 milioni di introiti da incassi per canoni commerciali, pubblicitari e di parcheggio, contro gli 1,7 del 2010 e gli appena 458mila euro del 2006”.
Torniamo al mutuo. Si dice che se il finanziamento venisse approvato, comporterebbe un onere, tra interessi e quota di capitale, superiore ai 2 milioni di euro l’anno. Insostenibile per Aeradria.
“Non è così. Noi abbiamo presentato un piano predisposto dallo Studio Skema per il 2011-2015, in cui si evince che l’andamento del bilancio del prossimo anno, reggerà il peso degli interessi. Mentre oggi abbiamo posizioni bancarie aperte con finanziamenti di 3-5 anni e alti tassi di interesse, con un mutuo ventennale avremo un’incidenza che secondo il piano 2011-2015, starà dentro le nostre possibilità gestionali”.
Perché la società di revisione bolognese Deloitte&Touche si è detta non in grado di esprimere un giudizio sul vostro bilancio 2010?
“Anche qui bisogna fare chiarezza. La Deloitte ha accettato la predisposizione del bilancio 2010 e sulle voci in entrata e in uscita non ha fatto rilievi, anche perché sono state fatte gran parte delle cose che lei stessa aveva chiesto. Ma ha accentuato molto le necessità finanziarie di Aeradria. A quel punto, permanendo questa situazione di stress finanziario, ha preferito non esprimersi”.
Un altro punto dolente sono stati i tempi lunghi di versamento delle quote da parte dei soci. E manca ancora all’appello Riccione.
“Sì, la sua quota è di 388mila euro. Anche qui bisogna tenere conto però di un aspetto: le difficoltà finanziarie degli enti pubblici e i vincoli in uscita legati al Patto di Stabilità”.
Alessandra Leardini