Come tutti sanno, il centro storico di Santarcangelo ha un lato nascosto, tanto affascinante quanto bello da esplorare: le grotte, un grande labirinto di ipogei scavati nell’arenaria e nell’argilla. Una ‘Santarcangelo celata’ che, ancora oggi, riserva grandi soprese. È di pochi giorni fa, infatti, l’eccezionale scoperta di altre tre grotte di cui si ignorava l’esistenza, rinvenute durante i lavori di ristrutturazione e restauro conservativo di un edificio privato in via della Costa. Il particolare mondo sommerso del centro storico clementino si arricchisce dunque di ulteriori grotte (annesse ad alcune abitazioni di Contrada dei Fabbri crollate tra il 1919 e il 1920) rimaste intatte e in perfetto stato di conservazione.
È quanto hanno constatato dopo il rinvenimento gli esperti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile regionale insieme ai tecnici dell’Amministrazione comunale durante il sopralluogo compiuto lo scorso 21 giugno.
Due delle tre grotte, la più lunga delle quali misura 13 metri, presentano una struttura a volta con l’ingresso in mattoni e sono dotate di nicchie, mentre la terza è a pianta rettangolare. Collegate fra loro, alcune sono state riempite nel tempo con materiali di risulta e macerie, che verranno rimossi nei prossimi mesi visto che è intenzione della proprietà rendere il luogo fruibile al pubblico.
Anche i lavori di consolidamento di alcune grotte private, eseguiti grazie al finanziamento regionale di 100mila euro, hanno riservato alcune sorprese: in via Tavernello è stato rinvenuto un pozzo di luce particolarmente profondo, finora ostruito da macerie.
Prosegue infine anche il lavoro dell’Amministrazione comunale per il reperimento delle risorse necessarie a finanziare l’intervento di risanamento e valorizzazione che permetterà di riportare alla luce la nevaia-cisterna di forma circolare presente sotto il selciato di via Saffi. Il restauro, il cui costo è stimato in 250.000 euro, permetterà di collegare la nevaia-cisterna con la grotta di piazza Balacchi, creando un percorso unico e particolarmente interessante dal punto di vista turistico. (c.z.)