Anche quest’anno visitando ENADA Primavera, la mostra internazionale del gioco elettronico della fiera di Rimini, è emersa chiaramente la tendenza di tutto l’intrattenimento elettronico a virare verso lotto, videopoker, roulette, bingo e compagnia bella. Sono lontani i tempi in cui orde di ragazzini cercavano di entrare gratis alla fiera per giocare un po’ a “scrocco” con i vari videogame. Ora, i 40mila mq dedicati al divertimento elettronico sono frequentati solamente da uomini di affari in giacca e cravatta, cubiste, standiste e ballerine brasiliane. Le novità tecnologiche, in effetti, sono poche. Le uniche soluzioni riguardano tavoli-schermi touch-screen per giocare a poker e poco altro. Non mancano, invece, le novità capaci di dare ossigeno al mercato, come le VLT, le videolotterie, in tutto e per tutto simili alle altre macchine da gioco ma con vincite più alte e la possibilità di collegare le macchine insieme per tornei e montepremi ancora più accattivanti. Dai comunicati stampa di ENADA si legge che il debutto del VLT sta facendo “lievitare l’ottimismo degli investitori che continuano a scommettere sul loro business in forte crescita”. Diverso, invece, il parere degli esperti del SERT che parlano di una vera e propria piaga. Non a caso, sabato 20 marzo è stato presentato un corso, all’interno di ENADA con la partecipazione del Casinò di Venezia e di Gamenet Spa, mirato alla creazione del Gaming Hall Manager, una figura professionale in grado di governare il cambiamento dei luoghi da gioco per Videolotterie, sale che saranno sempre più simili a Casinò.
Di positivo c’è il fatto che le VLT sono progettate in modo da evitare le truffe da parte dei gestori del locale che le ospita. Queste macchine, infatti, sono tutte collegate online a un server centrale e agiscono come terminali. Sono quindi più sicure, perché non possono essere manomesse.
Che business!
La tendenza di ENADA rispecchia in tutto e per tutto l’aumento esponenziale in questi ultimi anni dei premi e delle estrazioni del lotto, del successo dei programmi dedicati al poker e della voglia di soldi facili che serpeggia in tutta la popolazione. L’edizione del 2010 si è chiusa con 28.865 visitatori, il 13% in più rispetto al 2009. Un vero successo che ha generato grande soddisfazione tra gli organizzatori che parlano di robusto incremento delle visite. Insomma, il settore delle videolotterie è una gallina dalle uova d’oro.
“È un settore – ha ricordato Gian Maria Fara, presidente di Eurispes – che, con un giro d’affari vicino a 55 miliardi di euro l’anno, rappresenta in Italia uno dei maggiori protagonisti dell’economia: vale 3.7 punti di Pil, impiega 100mila persone in quasi 20mila aziende. Nel 2010 la stima è che il fatturato dei giochi salga a 58 miliardi di euro. Enorme l’interesse dello Stato, che nel 2009 ha ricavato complessivamente 9.4 miliardi di tasse dal settore”.
Anche altri dati confermano questa tendenza, come ha dichiarato il presidente di SAPAR, l’ente che riunisce produttori, rivenditori e gestori di apparecchi da intrattenimento, Raffaele Curcio.
“In questa edizione è ben rappresentato il grande successo delle AWP, le macchine con vincita in denaro che sono arrivate a rappresentare il 47% del mercato dei giochi. Vorrei allora mettere l’accento sulla necessità di valorizzare altri settori, altre macchine per l’intrattenimento che in questa fase sono un po’ in ombra. Si tratta dei giochi per bambini e famiglie, che hanno una connotazione prettamente ludica”.
Gonfiabili…sgonfiabili
Fuori dai padiglioni più affollati, in effetti, era presente anche un’esposizione dedicata ai gonfiabili e ai giochi per i più piccoli. Ma, per riprendere le parole di Curcio, l’interesse nei confronti di questo settore sembrava piuttosto scarso, e si percepiva anche una certa differenza nell’allestimento. All’ambiente pacato e sobrio, con momenti da vecchio luna park, del padiglione per i più piccoli, si contrapponeva il lusso sfrenato dei padiglioni del videopoker, il cui allestimento era un continuo alternarsi di ballerine, ragazze immagine, luci stroboscopiche, macchine di lusso e musica a tutto volume.
Il no del Sert
Una voce critica viene dal SERT di Rimini, la dottoressa Emma Pagli parla di vera e propria piaga per l’uscita delle videolotterie.
“Il grosso problema di questi giochi – afferma – è l’illusione delle grandi vincite. Aumentare il tetto di vincita vuol dire mandare letteralmente in tilt i giocatori più incalliti, convinti di poter ottenere dei soldi facili”.
È difficile fare delle stime di gioco. Nella provincia di Rimini i giocatori che hanno chiesto aiuto al SERT sono passati dai 18 del 2007 ai 40 del 2009. E in generale, dal 2004, la maggior parte delle richieste d’aiuto viene proprio dai giocatori delle slot machine. C’è chi spende in media dai 100 ai 300 euro al giorno. Chi ha totalizzato, in un anno anche 45mila euro di spese al gratta e vinci.
“Sono due gli elementi che fanno delle macchinette videopoker un gioco irresistibile: l’accessibilità e l’immediatezza. La prima la si riscontra ovunque. Non esiste più un bar, una caffetteria o un locale che non abbia al suo interno almeno due di queste macchine a disposizione dei propri clienti. Ma l’immediatezza è ancora peggio, perché avere subito il risultato del proprio gioco spinge il giocatore a continuare, per rifarsi. Non c’è un momento di pausa. Come, per fare un esempio, chi gioca la schedina deve aspettare un’altra settimana. Qui, appena ci si rende conto di aver perso ci si vuole rifare e si gioca ancora. E poi ancora, e ancora!”.
“Il giocatore compulsivo – continua la dottoressa Pegli – non ha la consapevolezza di quanto sta spendendo. Non dice, ora prendo 50 euro e vado a giocare. Va a giocare, e gioca quello che ha. Se ha 100 euro gioca quelli. Se ha appena ritirato lo stipendio – e purtroppo è successo – lo gioca tutto. In molti si sono rovinati e hanno fatto debiti per continuare, con la banca, con una finanziaria o anche col gestore del locale. Uno degli elementi scatenanti è proprio la vincita. Se all’inizio si vince anche una piccola somma, poi c’è la tendenza a giocare più e più volte”.
Sono sicuramente situazioni al limite e nascondono anche altri problemi. È vero, ad esempio, che Lottomatica, una vera potenza intoccabile nel settore, ha attivato una Helpline per i giocatori che non riescono a smettere. Dall’altra parte, però, la continua presenza nella vita di tutti i giorni di ogni tipo di scommessa dal gratta e vinci alle slot machine sino al poker online, l’immediatezza con cui si può giocare e il continuo investimento in nuovi prodotti e in battage pubblicitari accattivanti che propongono al giocatore uno stile di vita di lusso e magnificenza – la fiera ne era un esempio con una continua profusione di macchine di lusso, Ferrari in testa e belle ragazze; ma anche la pubblicità dei nuovi gratta e vinci che garantiscono una pensione a vita al giocatore non è da meno! – fanno del gioco d’azzardo qualcosa di irresistibile e al contempo normale.
“Bisogna ricordarsi – conclude la Pegli – che al di là di quello che dice la pubblicità, in questo gioco non conta l’abilità. Non è una sfida, è solo fortuna”.
Insomma, alla fine dei giochi, nessuno ha chiuso con le slot machine con più soldi di quando aveva cominciato.
Stefano Rossini