Concorso Presepi. Con il codice QR esplicativo la tecnologia fa fare un passo avanti ai presepi, aiutando la comprensione dei segni e dei significati
A volte, negli anni passati, abbiamo chiuso il nostro pezzo sui Presepi con una “menzione speciale” per toglierci dall’imbarazzo di voler premiare un lavoro che ci aveva colpiti per qualche aspetto, ma che veniva superato da altri in una valutazione più generale. Quest’anno voglio dirlo subito: menzione speciale per l’innovazione tecnologica alla parrocchia della Colonnella per i codici QR esplicativi e i relativi approfondimenti. In diversi punti del paesaggio ci sono codici che, inquadrati col telefonino, permettono di ottenere spiegazioni sui vari simboli del presepe. L’apprezzamento, oltre che alla tecnologia, va all’idea di evidenziare i significati che sono presenti, ma non sempre sono di comprensione immediata. Abbiamo trovato questa attenzione anche in altre realizzazioni, ad esempio a Santa Maria Goretti di San Mauro Mare o al Redentore di Riccione. Se non ci si ricorda di portare attenzione agli aspetti narrativi e simbolici del presepe si rischia che si riduca a uno sfoggio di abilità tecniche e di effetti meccanici.
Come ogni anno la fantasia dei costruttori ha generato una grande varietà di forme, in alcuni casi aderenti alla tradizione, in altre alla ricerca di forme più rispondenti alla visione contemporanea. Che si seguano strade diverse è un segno di vitalità, l’importante è non voler imporre il proprio modo di fare il presepe come l’unico valido. Come al solito questo mette in difficoltà la giuria che cerca di cavarsi d’impaccio con qualche pari merito fra realizzazioni molto diverse fra loro. Abbiamo avuto un occhio di riguardo per chi presenta opere originali.
Due soli presepi all’aperto fra i quali la realizzazione di Castelvecchio di Savignano si impone grazie grandi statue mobili e alla cura dei dettagli. Quasi all’estremo opposto San Salvatore che punta su bianche figure stilizzate.
Ancora due realizzazioni fra i concettuali, dove il Sacro Cuore di Bellaria spicca per una natività affondata in un rifugio e circondata dalle macerie della guerra. Secondo posto per i Padri Passionisti di San Vito che hanno affrontato lo stesso tema, dando più spazio alla parte convenzionale.
Veniamo alle realizzazioni più tradizionali. Terzo posto ex equo per la parrocchia di San Lorenzo e l’associazione La Ginestra, entrambe di Riccione. La prima con un ampio diorama tiene ben distinta una zona destinata alla contemplazione della natività da un articolato paesaggio, la seconda punta molto sulle costruzioni e gli effetti meccanici. Altre due realizzazioni molto diverse al secondo posto. San Gaudenzo di Rimini con pochi elaborati elementi su uno sfondo scenografico e Sacramora di Viserba che inserisce il racconto in una elaborata scenografia con una illuminazione particolarmente curata e suggestiva. Ed infine i vincitori: la parrocchia di Bellariva e Santa Maria Goretti di San Mauro a mare. In entrambe i casi le realizzazioni presentano interessanti movimenti nella zona della natività che viene messa nel giusto rilievo. Si distinguono l’uno per la sontuosità e i dettagli, l’altro per un racconto più ricco nel paesaggio e negli elementi simbolici.
Riccardo Ghinelli
Le classifiche
All’aperto:
Parrocchia Castelvecchio 23
Parrocchia San Salvatore 18
Concettuali:
Bellaria, chiesa Sacro Cuore 20
Convento dei Passionisti 17
Tradizionali:
San Mauro mare 23
Bellariva 23
Parrocchia San Gaudenzo 21
Parrocchia Sacramora Viserba, 21
San Lorenzo di Riccione 19
Associazione La Ginestra Riccione 19
Parrocchia Gesù Redentore, Riccione 18
Santa Giustina 18
San Lorenzo Martire di Sogliano 17
Parrocchia La Colonnella 16
Parrocchia Crocifisso 14
Corpolò 13
Santa Lucia, Savignano 13
San Giovanni in Compito, Savignano 13
Parrocchia San Girolamo, Rimini 13
Parrocchia Padulli, Rimini 13