Critici e studiosi non arrabbiatevi. Una delle cose più carine che mi è capitato di vedere a teatro negli ultimi anni, l’ho vista a Rimini la scorsa primavera: Primi amori e primi delitti. In scena dei giovani ragazzi dai 15 ai 18 anni, che si sono ritrovati nel commissariato della loro città per render conto di orari e spostamenti in una sera di festa, sera nella quale è stato ucciso un loro coetaneo. Delizioso spettacolo “off Broadway”, come si direbbe in gergo, che non ha raccolto intorno a sé grandi nomi della scena nazionale, ma con il “peccato originale” della genuinità e di un certo humor all’inglese che mi ha ricordato le interpretazioni teatrali dei britannici gialli di Agatha Christie. Ecco, andando a scavare nei meandri dell’off Broadway riminese ho incrociato due nomi interessanti: quelli di Alessandro Ciacci e Sara Galli. Autore lui, regista lei (in questo spettacolo), entrambi con il brutto vizio della buona recitazione, sono due delle tante facce del nuovo teatro riminese.
“Quello spettacolo è nato su commissione. – spiega Ciacci – Sara Galli mi ha parlato di un gruppo di ragazzi che partecipavano a un suo gruppo di lavoro teatrale e io mi sono buttato in questa scrittura, e devo dire che sono stato molto contento del risultato”. Appassionato di miti greci, Woody Allen e Monty Python, cresciuto a pane e sketch del Quartetto Cetra, Alessandro Ciacci è un autore a dir poco eclettico, colpevole di aver portato in città la Stand Up Comedy (letteralmente, spettacolo comico in piedi) un genere molto in voga negli Usa che vede un attore/comico esibirsi in un monologo, preferibilmente in un piccolo club (a Rimini sono stati ospitati dal circolo Milleluci). Ventiseienne, ha conseguito il diploma di attore di prosa in una scuola di teatro di Bologna nel 2013 e poi è tornato a casa, buttandosi subito nella recitazione, nella regia, nella scrittura.
Ciacci, i tuoi esordi?
“Ho cominciato, a Rimini, adattando la Mandragola di Machiavelli, spettacolo replicato anche a Favignana davanti a centinaia di persone. Poi ho scritto e prodotto per conto mio. Sono un outsider dell’arte (sorride, ndr), propongo le mie cose in tutt’Italia, non sono fossilizzato su Rimini, anche se questa è la mia città e mi piace lavorare qui”.
È difficile fare teatro in una città di provincia come la nostra?
“Diciamo che a Rimini ci sono delle realtà sedimentate, molte delle quali hanno esperienze consolidate e lavorano bene. Ma quella riminese mi sembra la classica situazione del pesce grosso in uno stagno piccolo. Gli spazi sono quelli che sono e non c’è sempre modo di esprimersi, si è diffidenti verso i nomi poco conosciuti, verso nuove proposte: si teme che possano rubare il pubblico. È un qualcosa che ho avvertito anche se io non pesterei i piedi a nessuno visto che lavoro nel solco della tradizione anglosassone e non italiana. L’unica vera pecca, comunque, è la mancanza di dialogo e di fiducia tra noi”.
Però sei riuscito a ritagliarti il tuo spazio. Negli ultimi due anni mi pare che il tuo lavoro sia esploso.
“Sì, diciamo che il vero punto di svolta è stato la mia partecipazione allo Smiting Festival del 2015. Ho vinto il Non Sense Contest e da quel momento è nata una collaborazione con il suo direttore artistico, Stefano Rossini. Con lui, Matteo Munaretto, Sara Galli e altri attori abbiamo realizzato lo spettacolo comico The gag is on the table (che, lo scorso aprile, ha fatto il tutto esaurito al teatro Tiberio per due giorni di fila, ndr), un insieme di sketch comici”.
Il tuo futuro vira verso il comico?
“È un tipo di scrittura che mi affascina e mi diverte molto. In questi giorni ho iniziato a lavorare proprio alla nuova commedia che proporrò nella prossima stagione teatrale. Anche l’esperienza di Stand Up Comedy con la presenza in scena di miei testi (presto esordirà con lo spettacolo-monologo da un’ora, ndr) è un approccio molto interessante e divertente, soprattutto per quel che riguarda il rapporto con il pubblico”.
E sta pensando al suo esordio in Stand Up Comedy anche Sara Galli, attrice e insegnante di teatro, sulle “scene” da quando di anni ne aveva 22. “Quello della Stand Up Comedy è un mondo che da spettatrice mi intriga molto. Quando sei giovane pensi che il vero teatro sia quello drammatico, il teatro impegnato. Ma con la maturità ho capito che la commedia è molto difficile e che per farla bene devi avere delle forti basi drammatiche e una capacità magistrale nella gestione dei tempi”.
Sara Galli ha lavorato in importanti produzioni nazionali, con l’Arena del Sole di Bologna, con il Teatro Due di Parma, ma attualmente gran parte della sua vita artistica la vive in città, tra i banchi dei laboratori teatrali organizzati da Alcantara.
Sara, tu sei una bravissima attrice; ma questo non è il tuo solo lavoro. Attualmente sei impegnata nell’insegnamento ai ragazzi. Cosa puoi dirci di questa esperienza?
“È un lavoro molto interessante e gratificante che alimenta parte della mia vita d’attrice. Queste esperienze mi arricchiscono un anno dopo l’altro. Lo spettacolo a cui hai accennato, Primi amori e primi delitti, per esempio, mi ha dato molto umanamente, soprattutto delle grandi soddisfazioni per il percorso che questi giovani hanno fatto, per arrivare alla messa in scena”.
Il teatro e i suoi aspetti educativi, tu punti molto su questo binomio…
“Moltissimo. Credo molto che la bellezza della performance finale non sia il solo obiettivo. Vedo una crescita in questi ragazzi, dalla responsabilizzazione alla manifestazione delle proprie emozioni. Ci sono ragazzi molto timidi che cercano un modo per esprimersi. Per loro anche pronunciare una battuta può essere una vittoria”.
La cosa più difficile di lavorare con i ragazzi?
“Spesso è difficile far capire ai genitori i percorsi che facciamo in laboratorio. Io mi rendo conto che fare i confronti è umano. Ma i ragazzi non sono tutti uguali, se uno partecipa di più di un altro non deve essere visto come un limite. Io dico sempre che dobbiamo intendere lo spettacolo come una cosa corale, di tutti, non solo di chi ha la battuta in quel momento. Direi che un patto educativo con i genitori è fondamentale per lavorare in modo costruttivo”.
Ma torniamo a Sara attrice. A cosa stai lavorando?
“Tornerà in scena The gag is on the table (dove Sara ha interpretato quasi tutti i ruoli femminili degli sketch), uno spettacolo che mi ha divertito tanto e che ritrovo con piacere. Devo dire che la dimensione del comico mi piace molto. Ti ho detto che sto preparando un pezzo per Stand Up Comedy? Con Alessandro Ciacci… Conosci Ciacci?”.
“Sì, Sara, me lo hai detto. E sì, conosco anche Ciacci. Ma vedi quanto è piccolo il mondo…”.
Angela De Rubeis