È noto che la storia, quella con la “S” maiuscola, è fatta di piccole storie, storie di uomini e di donne che con le loro azioni hanno portato il nostro Paese in una direzione piuttosto che in un’altra.
Quella che vogliamo raccontare è una storia di questo tipo, la vicenda della piccola grande Elda che ha attraversato il periodo della Seconda Guerra Mondiale da protagonista. A narrarla in un libro è la figlia, Laura Carboni Prelati, giornalista, storica collaboratrice del nostro giornale e di altre testate locali, che ha raccolto le memorie di mamma Elda nei suoi ultimi mesi di vita, quando a causa di una grave malattia era costretta a letto. “Mi sono accorta – ci racconta la Prelati – che quel raccontare, giorno dopo giorno, è stato il suo modo per rimanere attaccata alla vita. Il suo modo per lasciare un segno”.
Nome di battaglia Sonia, edito da Nda, è il titolo del libro che parla di questa giovane staffetta partigiana (Elda all’anagrafe, Sonia in battaglia) che ha rischiato ogni giorno la vita in nome dei valori in cui credeva e dei comuni ideali con i compagni di viaggio. «Un intreccio di legami e un succedersi di situazioni drammatiche – si legge nel volume – che hanno condizionato il futuro della donna. Le memorie, raccolte dalla figlia in un devozionale rispetto, sono fondamentali per non dimenticare, per consegnare alle nuove generazioni lo spaccato di un periodo storico ma soprattutto per far capire come il valore della Libertà debba essere considerato un diritto imprescindibile, in onore a quanti si sono sacrificati per un così alto ideale. Un documento di vita vissuta che sconfina in un vero e proprio romanzo».
Laura, questo è un libro molto duro ma soprattutto rispettoso e delicato nel raccontare la vita di tua madre…
“Ho voluto rendere omaggio a mia madre raccogliendo, a distanza di oltre settant’anni, ricordi, testimonianze, episodi… un vissuto che oggi assume un duplice aspetto, storico e umano, di grande valore. L’aver raccolto dalla sua viva voce, scavando nel passato, i fatti e le situazioni contingenti che riguardavano la sua gioventù, ha risvegliato nel suo animo sentimenti che per molto tempo erano rimasti in ombra, appannati dalla quotidianità così impellente quanto necessaria. Ma il trascorrere del tempo non ha turbato la sua memoria sempre fervida e presente; ai suoi racconti si sono aggiunti, con naturalezza e spontaneità, una ricchezza di particolari e una vivezza di ricordi impensabili”.
Il libro verrà presentato domani, giovedì 19 alle 21.00 presso la biblioteca di San Mauro Pascoli
Apprendiamo da questo prezioso volume che tutti i membri della famiglia di tua madre hanno partecipato ai moti partigiani legati al periodo dell’ultimo conflitto mondiale. Ma non sono stati i soli giovani impegnati. Che aria si respirava in quel periodo?
“A Faenza, fin dall’agosto del 1943, si costituì un gruppo di giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni, di diverse provenienze sociali, culturali e politiche che, accomunati da una forte repulsione per il fascismo e l’alleanza con la Germania nazista, erano desiderosi di partecipare attivamente al processo di rinnovamento democratico e sociale dell’Italia liberata”.
Veniamo ad Elda e alla sua Resistenza…
“L’adesione di Elda alla Resistenza non è casuale o una semplice reazione all’orrore provato, visto che aveva assistito alla fucilazione di Ermenegildo Fagnocchi, antifascista. Quel fatto l’ha sì toccata ma la sua scelta è maturata in un periodo di tempo più lungo. La sua adesione si colloca in un esemplare percorso di quotidiana maturazione immanente al vissuto familiare che accomuna i tre fratelli Carboni, protagonisti di un processo di reciproca motivazione”.
Laura, il suo libro si compone di tanti piccoli capitoli, ognuno racconta una storia, e messi tutti insieme, sottolineano i momenti salienti del percorso della storia della protagonista, ma anche della storia italiana.
“Sì, i ricordi di mia mamma hanno fatto emergere non solo la sua storia ma anche le storie di altri protagonisti. Storie di persone semplici come quella del Carbonaio Zvann protagonista di una bella storia nell’inverno del 1943”.
Ma non dirci altro, non diamo altre anticipazioni ai lettori, non vogliamo togliere loro il gusto della lettura. Tu farai una presentazione giusto?
“Si, giovedì 19 alle 21.00 sarò alla biblioteca di San Mauro Pascoli. Spero che in molti siano interessati ad ascoltare queste vicende”.
Angela De Rubeis