Piccoli fisicamente, ma grandi nella fede: Veronica e Giorgia, di 7 anni, Roberta e Jackson, rispettivamente di 6 e 5 anni sono quattro bimbi Rom bosniaci che il 10 maggio ricevono il battesimo e la prima Comunione.
Il primo passo del loro cammino verso questa tappa così importante, lo hanno compiuto all’età di tre anni, quando, seguendo i fratelli maggiori, si sono avvicinati al Centro Educativo Caritas (C.E.C.). Nato nel 2001, ha come obiettivo fondamentale l’ attenzione alla crescita umana, spirituale e morale del fanciullo, renderlo consapevole dei propri talenti e stimolare il senso di autostima distrutto dalle condizioni in cui si è trovato a vivere (elemosina, condizioni igieniche precarie dovute alla mancanza di acqua, vestiario dimesso etc). Si vuole trasmettere loro la certezza che Dio ama tutti i suoi figli e dà ad ognuno la possibilità evolvere.
Da subito Veronica, Giorgia, Roberta, e Jackson hanno partecipato al gioco, poi frequentato la Messa, animata dal gruppo parrocchiale di Castelvecchio e il catechismo, che ancora seguono con impegno ogni sabato, preceduto da un momento di riflessione spirituale con don Renzo. Insieme a suor Angela, Figlia della Carità, in Caritas, stanno imparando alcune preghiere e nei giorni scorsi, insieme a Suzana Lotti, coordinatrice del Centro, don Renzo e alcune volontarie, sono andati al Santuario della Madonna di Saiano, per pregare insieme e incontrare don Osvaldo, prete della piccola chiesina della Valmarecchia.
Che cosa spinge questi bambini a ricevere questi sacramenti?
Veronica ci dice: “voglio battezzarmi per essere davvero figlia di Dio”, Jackson: “per vedere gli angeli e Gesù”, Roberta: “perché Gesù sia mio fratello”, Giorgia: “per diventare figlia di Dio”.
Questi battesimi sono i frutti più recenti di un cammino cominciato nella notte di Pasqua del 2004, quando mons. Mariano De Nicolò, ha battezzato sei bambini Rom, l’anno successivo altri quattro.
I piccoli che il giorno di Pentecoste vengono battezzati da don Renzo Gradara e ricevono la prima Comunione, hanno chiesto questi sacramenti insieme alle loro famiglie. I genitori hanno accettato e desiderato che i loro figli seguissero un cammino educativo e di fede, nonostante la loro provenienza dalla Bosnia, paese a prevalenza mussulmana. I bambini, infatti, appartengono all’etnia di zingari Rom, che prende il nome dal mestiere svolto nei paesi di passaggio.
E’ bello vedere questi bambini che hanno chiesto il battesimo, cioè essere figli di Dio, fratelli di Gesù che è nato povero come loro. Noi abbiamo sempre posto Gesù come nostra guida e ispiratore di amore. L’esempio dei ragazzi più grandi è stato di stimolo per questi bimbi”, racconta Suzana.
Alcune volontarie del C.E.C. e i ragazzi già battezzati, saranno loro madrine e padrini. Le madrine di Veronica saranno Marilena e Stefania; di Roberta, Jessica e Patrizia; di Giorgia, Vanessa e Suzana; di Jackson Michele e Alessandra.
Natasha, una dei primi sei giovani battezzati nel 2004, farà la chirichetta e ci dice:”Quando preparo i bimbi al battesimo e insegno le preghiere provo una sensazione meravigliosa perché so che sto insegnando qualcosa. Mi piace aiutare il prossimo e sapere di aiutarlo. Se mi chiedessero di rifare il battesimo, lo rifarei mille volte. Che cosa è stato per me? Mi ha dato gioia, speranza di credere in quello che faccio”.
La festa si svolgerà il 10 maggio alle ore 18 nel Santuario della Madonna della Scala. Alla Messa seguirà una cena comunitaria nei locali della Caritas diocesana.
Letizia Rossi