Da che punto guardi l’hamburger tutto dipende. A Riccione salutano il ritorno del fast food: non quello della grande emme che dispensava panini e chips sul curvone dell’Adriatica ma l’altro grande colosso, quello che degli hamburger si definisce il re, che sta per aprire un po’ più in là. E nel frattempo mi è venuta in mente una notizia letta qualche settimana fa, quella che il sindaco di Londra ha proibito su autobus e metro – inquanto poco salubre – la pubblicità del junk food, definizione per il cibo industriale che predilige il facile gusto alla qualità, spesso associato proprio ai fast food anche se poi il discorso sarebbe più complesso. Londra è Londra e può permettersi di trattare in un certo modo anche i colossi di cui sopra.
A Riccione, così come a Rimini, al di là delle legittime campagne per la valorizzazione dei prodotti e nostrani e di qualità, è giusto che l’offerta turistica preveda anche il cibo svelto e a basso costo, non facciamo tanto i sostenuti. Però cominciamo a riflettere su come dobbiamo sentirci nei confronti delle multinazionali: trattarle come chiunque o sentirci gratificati dal fatto che si scelgano? Perché io, per dire, continuo a non capire se a Santarcangelo devono essere contenti o no che arriva Amazon.