Sono consapevole del fatto che quello che sto per denunciare non è il problema più urgente del mio quartiere, città, nazione e continente. Ma visto che contribuisce spesso a rendermi storte le giornate più di quanto già non lo siano, non posso più tacere.
Sto parlando di quelli che prendono le vignette dei Peanuts – quelle di Snoopy, Linus, Charlie Brown, Lucy & co., per intenderci – cambiano le battute originali concose da loro escogitate e poi le ripubblicano online con scritte modificate. Quelle vignette sono un patrimonio dell’umanità da tutelare, sono un prezioso antidepressivo quotidiano per prendere col sorriso le nostre debolezze, incertezze e precarietà. Quelle vignette, ancor prima delle gesta dei Pirati riminesi, mi hanno fatto conoscere quel gioco curioso e appassionante che è il baseball. Quelle vignette sono un diritto costituzionale per strapparci un sorriso in mezzo al nostro stress e alle nostre piccole e grandi beghe. Per cui non accetto che siano prese da chiunque per metterci frasi a vanvera, buongiornissimi caffè oppure espressioni del proprio disagio personale facendo diventare quei personaggi volgari o addirittura schierati politicamente.
Schulz, il loro autore, si rivolta nella tomba e io mi rivolto qua sopra. Dalla prossima volta torno a occuparmi di problemi più stringenti, lo prometto. Ma giù le mani dalla mia coperta di Linus.