La poesia sbarca sulla luna. Qualche passo incerto del poeta/astronauta ed ecco che viene piantata la bandierina dantesca: “rifatto sì come piante novelle/ rinovellate di novella fronda,/ puro e disposto a salire a le stelle”.
L’edizione 2008 di Parco Poesia Festival parte sotto il buon auspicio degli astri. Nel caratteristico parco di Villa Lodì Fè di Riccione, dal 5 al 7 settembre si celebrerà la poesia.
Readings, conversazioni e laboratori in onore di un patrimonio comune ma segmentato da diverse generazioni. A dirigere il festival, la giovane poetessa e fondatrice Isabella Leardini. A soli 25 anni ha ideato e messo in piedi una macchina giunta alla sesta edizione: “Un risultato migliore di come lo immaginavo” confida in una delle sue prime interviste. Infatti il tempo le ha dato ragione: oltre al pienone di pubblico, la manifestazione è uscita dai confini locali conquistandosi così un’aria nazionale e meno romagnola. I nomi sono quelli delle grandi occasioni come Milo De Angelis, Maurizio Cucchi, Franco Loi, Davide Rondoni, Umberto Piersanti ma anche poeti emergenti disposti a salire alle stelle come la stessa Isabella Leardini. Proprio lei, che oltre ad essere presente in numerose riviste di settore, ad esempio L’immmaginazione, Gradiva e clanDestino ha pubblicato il suo primo libro La conquilina scalza per le edizioni La Vita Felice all’interno della collana Niebo diretta da Milo De Angelis, ristampato per la terza volta. Insomma, ha fatto strada quella ragazza che nell’estate del 1996 si è innamorata della poesia, un amore consapevole al quale dire il sì più deciso e totale. “Al momento – racconta – sto lavorando al mio secondo libro. Ho tempi piuttosto lunghi ma sono a buon punto. La prima parte dell’opera è già stata tradotta in Francia per la rivista Europe diretta da Jean Baptiste Para”. Ma aggiunge: “Al festival io leggerò solo qualche mia poesia perché l’attenzione andrà soprattutto ai giovani poeti”. Proprio sulle nuove promesse Isabella vuole lavorare. “Un festival come questo è un momento perfetto per coloro che vogliono avvicinarsi alla poesia o approfondirla, ma ancora di più per chi vuol farsi conoscere attraverso i versi. Ecco perché durante l’anno tutti i manoscritti che ricevo vengono selezionati per poi sceglierne venti che saranno letti nelle tre giornate d’incontro. Questa è la formula vincente: dare possibilità ai giovani senza dimenticare i maestri della nostra poesia contemporanea”. Franco Loi ad esempio terrà un laboratorio dove chiunque potrà incontrarlo e far leggere i propri versi. Insomma, è il caso di dire Disposti a salire alle stelle. “Il titolo di quest’edizione mi piace molto. L’ho scelto personalmente perché carico di significati. Fa riferimento ai versi finali del Purgatorio di Dante, che, prima di entrare in Paradiso ha necessità di pentirsi e purificarsi. In quelle parole c’è un senso di rinascita e rinnovamento che ogni autore è tenuto a ricordare. Nello stesso modo anche il lettore dovrebbe affrontare la poesia come una sfida e un’esperienza di vita”.
Anche quest’anno il festival sposa il sociale; attraverso il progetto Poesia Offerta, al termine dei tre giorni si chiederà a tutti i partecipanti di donare un libro per realizzare una piccola biblioteca per l’ospedale di Montecatone. Un modo alternativo ma efficace di rendere la cultura un bene da condividere. Infatti, il fine ultimo della manifestazione è regalare qualche spunto o intuizione su cui riflettere, come dice Isabella: “far sì, che chiunque partecipi abbia vissuto un’esperienza stimolante, qualcosa che valga la pena depositare dentro”.
Marzia Caserio