Essendo il nostro territorio meta turistica, a tutti sarà capitato di dover dare informazioni ad automobilisti in cerca della retta via. Oggi ci sono i navigatori e non c’è più problema. O quasi, visto che solo pochi giorni fa nel nostro entroterra un’auto con una famiglia a bordo è rimasta impantanata in una strada sterrata per colpa di un’indicazione sbagliata del navigatore, e per i soccorritori trovarli nel buio per tirarli fuori dal paciugo non è stato proprio immediato. Ma non succede solo da noi: un ciclista britannico è finito sulla M25, l’autostrada che costeggia Londra, perché l’app del suo telefonino gli aveva dato indicazioni a vanvera. E a volte complice della tecnologia molesta è anche una toponomastica poco lungimirante, come per le strade omonime nella stessa città. Mirabile il caso di via Roma. Google Maps riconosce come via Roma quella di Rimini centro e viale Roma quello di Viserba, in quanto alberato. Siccome nell’immaginario comune il viale è più ampio della via, molti pensano che quella di Viserba sia la via Roma principale e vi si fanno guidare fiduciosi dal navigatore. E vallo spiegare a un camperista olandese che il parcheggio che cerca è dall’altra parte della città. Ma non vogliamo infierire sugli urbanisti che fecero Rimini: già sono colpevoli di non aver immaginato che un giorno si sarebbe dovuto lavorare in contemporanea su due dei principali ponti di accesso alla città, accidenti a loro.