Durante l’anno spesso si mangia di corsa, da soli, quello che si trova nel frigo… poi arrivano le feste e la tavola diventa invece il luogo del ritrovo, dello stare insieme, del condividere, della cura nella preparazione delle pietanza, nelle decorazioni della tavola, del servizio.
Qui in Caritas ogni giorno mangiano circa 200 persone tra pranzo e cena, i pasti vengono dati a self service, le persone hanno il vassoio in mano e scelgono cosa gli va da mangiare.
La scelta è varia, perché ciascuno senza distinzioni si senta accolto con dignità, ed è sempre abbondante. Ci sono dei giorni in cui non si è certi di riuscire a preparare da mangiare per tutti, e la cosa che sorprende ogni volta è, come per la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci, la Provvidenza fa sì che persone, ristoranti, ambulanti, supermercati… decidano di condividere quei due pani e due pesci e così la tavola non resta mai vuota.
Ma a Natale il servizio si fa più bello, perché le persone vengono servite al tavolo, ogni tavolo è ben apparecchiato, decorato, i volontari arrivano un po’ da tutte le parrocchie, da tutta la città, ma anche da altre città. E non solo, tra i commensali, c’è anche il Vescovo (che anche durante l’anno viene spesso a trovare gli ospiti della Caritas e a servirli in mensa!), che si siede a tavola con gli ospiti, li ascolta e spezza il pane con loro. Perché questo è il Natale, stare seduti uno accanto all’altro, condividere la propria vita, le proprie storie, e la Caritas lo festeggia con un pranzo comunitario domenica 16 dicembre.
Chiacchierando con alcuni ospiti è capitato che qualcuno abbia detto che proprio nella miseria, nel non avere più nulla, ha sentito il vero spirito del Natale. Un po’ come quel bambinello nato al freddo, in una mangiatoia, perché non c’era più posto per loro nell’albergo. La povertà a volte apre il cuore, fa riscoprire valori che la frettolosa quotidianità fanno perdere di vista, ma la solitudine che si prova a Natale quando le persone che ami non sono accanto a te, è molto più dura di tutti gli altri giorni.
L’unica strategia è stare insieme, condividere il proprio tempo. Se puoi, invita uno dei nostri ospiti a casa tua, perché il calore di una casa, di una famiglia, varrà molto di più per quanto in Caritas possiamo impegnarci a rendere quel giorno meno triste e nostalgico per coloro che sono soli!