“Lavori in corso”: alla Fiera di Rimini sono già in azione i primi 400 volontari. Studenti, universitari e adulti dall’Italia e dal mondo: ecco il motore immobile che ogni anno spinge sempre più in alto la colombina.
Mancano tre giorni all’apertura della XXXIX edizione del Meeting di Rimini quest’anno intitolata Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice. Nella Fiera di Rimini la grande squadra dei volontari del cosiddetto “pre-Meeting”, nove giorni in cui si costruiscono fisicamente i vari spazi della manifestazione, è all’opera per allestire i padiglioni che ospiteranno il #meeting18.
Parliamo di 386 volontari, per buona parte studenti universitari (244) provenienti soprattutto dal Politecnico di Milano – Leonardo e Bovisa – e dall’Accademia di Brera. Ben rappresentati anche gli atenei emiliano-romagnoli di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini. Alla seconda esperienza di pre-Meeting anche una piccola delegazione di universitari di Lugano. A loro si affiancano gli adulti (in tutto 141) e alcuni studenti dalle scuole superiori di Rimini e dintorni. Tutti insieme con il compito di “costruire il Meeting”.
«Come ogni anno la giornata è divisa in due turni di lavoro, il primo prende il via alle 9, dopo un momento di preghiera tutti insieme, fino alle 13» spiega Angelo Matteoni, architetto e membro dello staff di coordinamento del pre-Meeting. «Dopo la pausa pranzo ognuno torna al proprio lavoro fino alle 19 circa. L’appuntamento per la cena quest’anno è al giardino della chiesa di San Martino in Riparotta, «per stare insieme e raccontarsi della giornata appena trascorsa».
Sono tanti i compiti assegnati ai volontari: c’è chi lavora nel settore grafico per creare pannelli e segnaletica da disporre nei diversi padiglioni, altri si dedicano a stuccare, pitturare e a decorare determinate zone della fiera. Alla creatività degli universitari di Brera per esempio è affidata in particolar modo la realizzazione di murales per le mostre e il Villaggio Ragazzi. Molti, soprattutto tra gli adulti, gli elettricisti, i falegnami e i professionisti legati al mondo degli allestimenti che guidano i ragazzi nello svolgere i lavori più complessi.
«È la gratuità la cosa che più mi colpisce qui» continua Angelo, «ciascuno, indipendentemente dal compito che ha, si rende disponibile a “servire” il Meeting attraverso il suo lavoro. E capita spesso che la mansione affidata non c’entri molto con quello che uno fa durante l’anno. Così l’ingegnere si ritrova a fare le pulizie magari a fianco di un universitario che allestisce una mostra, ma questo non è vissuto come un problema, anzi». Perché, conclude l’architetto, «oltre ad essere l’atteggiamento di partenza, la gratuità è anche ciò che si può imparare nell’esperienza del lavoro volontario. È un atteggiamento di disponibilità e di passione per ciò che si fa che poi rimane lungo tutto l’anno».
I volontari del pre-Meeting il 18 agosto lasceranno il posto ai 2.536 volontari che opereranno durante la settimana della manifestazione. Come ogni anno sono numerosi i volontari provenienti da tante parti del mondo: Svizzera, Olanda, Belgio, Polonia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, Francia, Russia, Lituania, Canada, Stati Uniti, Colombia, Perù, Argentina, Cuba e Colombia.
La palma per i volontari venuti quest’anno da più lontano, spetta a quelli che arrivano dall’Indonesia.