Riassunto della puntata precedente: una campagna elettorale giocata soprattutto sullo sminuire gli avversari, troppo poco tempo per cercare di convincere gli elettori con programmi e proposte. E oggi le posizioni sono ancora meglio definite: questi qui guardate come hanno ridotto il paese, questi qua non sono capaci, quelli là sono solo dei gran populisti.
La soluzione quindi a questo punto mi pare tanto semplice quanto chiara: affidare per qualche mese la nostra bella Italia a un commissario prefettizio. È successo a tante città italiane, grandi capoluoghi e piccoli centri di provincia, ed è successo negli anni scorsi anche a diversi centri della nostra provincia. E tutti sono usciti dignitosamente dal periodo di commissariamento per poi riprendere normalmente il loro corso amministrativo. Il commissario/a magari ce lo teniamo fino a tutto giugno, così c’è tempo per raffreddare gli animi e mettere in piedi una campagna elettorale da paese moderno e civile. E così con la campagna elettorale bis ci distraiamo durante i Mondiali che come noto quest’anno ci vedranno solo spettatori. Chi è d’accordo metta il dito, anzi il voto, qui sotto.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini