“Adolescenti e genitori: l’età delle opportunità” è il tema scelto quest’anno per gli incontri del Centro per le Famiglie di Rimini per genitori ed educatori. A colloquio con le psicologhe Tania Presepi e Paola Marconi
Per il secondo anno consecutivo il Comune di Rimini ha organizzato attraverso il Centro per le Famiglie un ciclo di appuntamenti dedicato a genitori, insegnanti e educatori di ragazzi pre-adolescenti e adolescenti. L’edizione 2019/2020, intitolata “ Adolescenti e genitori: l’età delle opportunità”, si è aperta in ottobre con una serata condotta dal giornalista Federico Taddia, per poi proseguire con un doppio appuntamento in novembre. Ogni incontro è scandito dal ritmo di alcune canzoni: “ Mi fido di te”, ritornello di Lorenzo Jovanotti, è stato il titolo scelto per prima serata. Sottotitolo: “ Tra il bisogno di libertà dei ragazzi e il desiderio di controllo dei genitori”.
A guidare la riflessione Tania Presepi (psicologa della cooperativa sociale Il Millepiedi) e Paola Marconi (psicologa e psicoterapeuta dell’Ausl Romagna).
Dottoressa Marconi, lei ha una lunga esperienza come professionista nel Consultorio e Spazio giovani della nostra città e incontra ogni anno tanti ragazzi. Perché gli adolescenti hanno così grande bisogno di libertà?
“Gli adolescenti hanno bisogno di crescere, di ‘entrare nello tsunami della vita’, direbbe Alberto Pellai. Hanno bisogno di sentirsi nuovi e svincolati dall’abbraccio familiare. Si tratta di un conflitto intrapsichico e anche cognitivo. I ragazzi cominciano a riflettere su loro stessi, si allenano all’empatia. Il loro corpo cambia rapidamente. Gli amici diventano l’oggetto d’amore principale.
Questo bisogno di libertà incontrando nuove relazioni all’esterno della dimensione familiare è necessario per poter crescere, ma è spesso accompagnato anche da una grande paura: quella di non essere all’altezza o accettati. Serve tempo ai ragazzi e alle ragazze per trovare un equilibrio e godersi finalmente la loro identità”.
Perché gli adolescenti tendono a ripetere gli stessi errori, a reiterare comportamenti sbagliati?
“Tutti impariamo per prove ed errori, si apprende dall’esperienza. In questa fascia d’età c’è una necessità particolare di mettersi alla prova e sperimentare. Gli adolescenti vivono un paradosso: da un lato temono le esperienze rischiose, ma dall’altro sentono il bisogno di rincorrere il rischio, come per esorcizzare una paura. Ricercare il rischio li aiuta ad andare a fondo nella scoperta della propria identità. Spesso i loro comportamenti sottendono la necessità di essere guardati, di trovare qualcuno che si fidi di loro. Cercano un adulto che li guardi e li perdoni. Ragazzi troppo onnipotenti non sono ragazzi felici. Serve anche un adulto in grado di porre dei limiti con autorevolezza e quindi di proteggere. Solo così i ragazzi possono percepire che c’è qualcuno in grado di occuparsi di loro e che si possono godere della libertà nella misura in cui incontrano un limite”.
Dottoressa Presepi, quali sono le difficoltà dei genitori nell’accordare ai figli la loro libertà?
“Le continue trasformazioni dei figli tipiche dell’adolescenza richiedono un cambiamento anche dei genitori. I ragazzi in questa fase della vita hanno bisogno di separarsi, di mettere dei confini. Questo implica per i genitori la necessità di riconoscere questo confine che non sempre è facile da tracciare. È importante fare memoria anche della propria adolescenza ed è molto utile porsi delle domande interiori: perché mi sto comportando così? Perché ho fatto questa scelta? Gli adolescenti colgono i messaggi che stanno dietro ai nostri comportamenti ed è importante essere trasparenti con loro”.
Quando la fiducia viene compromessa, come ricostruire un legame positivo?
“Il tradimento a questa età ha un significato diverso, spesso attiene ai compiti di sviluppo e non necessariamente la fiducia tradita è un fallimento. Bisogna evitare di far sperimentare ai ragazzi vergogna o imbarazzo, ma metterli piuttosto di fronte alla loro responsabilità e libertà. Mantenere fiducia in sé stessi e nel proprio ruolo genitoriale: questa è la vera sfida degli adulti che si confrontano con i ragazzi che crescono”.
Il Centro per le famiglie, anche se in questo tempo, non è aperto al pubblico, può essere contattato a questi recapiti: tel. 0541 793860 – centrofamiglie@ comune.rimini.it.
Silvia Sanchini