Tra venerdì 28 e sabato 29 marzo saranno attive ben due perturbazioni che contribuiranno a mantenere il tempo molto instabile e perturbato su gran parte del nostro Stivale. La n. 13 del mese collegata ad un centro di bassa pressione che da giorni staziona sulle regioni meridionali e la n. 14 di origine nord atlantica che andrà a inserirsi nella circolazione ciclonica, rinvigorendola ed accentuando così il maltempo fino a domenica 30. A farne le spese saranno ancora una volta le regioni del medio versante adriatico e quindi la Romagna a dover fare i conti con piogge e rovesci a più riprese.
A peggiorare la situazione un promontorio che non pare intenzionato ad espandersi con fermezza sull’Europa centro-settentrionale, lasciando spesso i settori orientali dell’Emilia-Romagna sul filo del rasoio di una certa instabilità fino alle porte di aprile e immersi in uno scenario dove, sia la ventilazione quanto le temperature, vedranno fasi in rinforzo con valori altalenanti. Meglio sul resto della regione, dove in questo caso già da domenica una timida ripresa dell’alta pressione sarà garanzia di condizioni meteo più tranquille, favorevoli di schiarite sempre più ampie e termometri in aumento. Per un clima che di lì a poco potrebbe risultare anche piuttosto mite.
Venerdì 28 marzo: cielo prevalentemente velato con annuvolamenti sparsi, fatta eccezione in Romagna e corrispondenti rilievi appenninici dove la nuvolosità potrà risultare più consistente e compatta associata ancora a precipitazioni ma previste comunque in graduale esaurimento nel corso della mattinata. Ampie schiarite nel pomeriggio attese sulle pianure emiliane. Nuovo aumento della nuvolosità nel corso della sera/notte con ispessimento delle nubi specie sui settori centro-orientali con deboli piogge sparse. Probabili formazioni di foschie e banchi di nebbia nottetempo sulle pianure occidentali.
Sabato 29 marzo: cielo da nuvoloso a molto nuvoloso con addensamenti più consistenti già dalla mattinata sui settori centro-orientali associati a piogge sparse, mentre una nuvolosità irregolare è attesa sulle province più occidentali. Nel corso del pomeriggio le precipitazioni tenderanno ad estendersi su gran parte del territorio con una intensificazione serale anche a carattere temporalesco o di locale rovescio specie a ridosso delle aree appenniniche. Quota neve tra i 1500-1700 metri dei rilievi centro-orientali, indicativamente al di sopra dei 1800-1900 metri su quelli occidentali, salvo brevi episodi più intensi a quote più basse.
Domenica 30 marzo: inizialmente da molto nuvoloso fino a coperto con residue precipitazioni sparse in Romagna, ma con ampi e veloci rasserenamenti dalla tarda mattinata. Nel pomeriggio cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi su tutta la regione salvo la presenza di nubi sparse in Romagna meridionale e zone limitrofe dell’entroterra, ma senza fenomeni di rilievo.
Temperature: minime senza variazioni di rilievo comprese tra 6/8 gradi delle pianure emiliane e 10/11 gradi della costa; massime in lieve calo sabato con valori tra 14 e 17 gradi nel settore centro-occidentale e attorno a 12/14 gradi verso la costa, in rialzo domenica attorno i 20 gradi nelle aree occidentali e 15/17 gradi ungo le coste. Venti: deboli dai quadranti settentrionali, con rinforzi da nord-est sui rilievi e fascia costiera, in attenuazione da domenica sera. Mare: poco mosso, localmente mosso.
Nonostante tra il Mediterraneo e l’Europa occidentale torni a farci da scudo l’anticiclone, correnti fredde da nord-est sarebbero pronte a farci visita varcando la soglia dei Balcani. Con questa premessa, masse d’aria più instabili potrebbero essere in grado di risalire in moto retrogrado fin verso la Val Padana dando luogo ad una marcata dose di variabilità fino ad almeno metà della prossima settimana. Sarebbe inoltre da preventivare una generale diminuzione delle temperature lungo il versante adriatico, innescata dall’afflusso di aria più fredda dal Nord Europa. Probabilità quest’ultima da non scartare come tendenza nel medio-lungo termine (14-20 aprile), poiché la persistenza di uno schema a larga scala continua a favorire l’ingresso di circolazioni instabili sul Mediterraneo e quindi anche l’Italia.