Siamo alle prese con una nuova ondata di caldo, la più rilevante di questa stagione estiva per durata, estensione e intensità visto che probabilmente proseguirà fino al 24-25 luglio: investendo diverse regioni del Mediterraneo centro-meridionale e insistendo con maggior determinazione su Balcani ed Europa orientale. Tutto ciò viene causato dall’espansione del promontorio subtropicale dal continente africano che, trascinando masse d’aria roventi, continuerà a mantenere la sua roccaforte ben salda sul nostro Paese garantendo tempo stabile e molto assolato e sopratutto con temperature in ulteriore aumento.
Caldo e afa accentueranno il disagio bioclimatico in particolar modo nelle città di pianura e di valle dell’Emilia orientale e della Romagna ove saranno possibili il raggiungimento di picchi anche oltre i 38 gradi, mentre lungo le coste il regime delle brezze placherà leggermente la calura intensa mantenendo le temperature attorno a 32-34 gradi. Anche le temperature notturne si faranno sentire con minime all’alba che resteranno per lo più sopra i 20 gradi e in molti centri urbani intorno ai 25 gradi.
Le caratteristiche anomale della massa d’aria giunta sull’Italia sono evidenti anche osservando la quota raggiunta dallo zero termico, che sulle Alpi si spinge fino a 4200/4400 metri. Tuttavia, per quanto si tratti di una situazione anomala, non sperimenteremo la medesime condizioni di un anno fa, quando un’ondata di caldo molto simile a quella attuale trovò ancor più forza sulle regioni settentrionali tale da far raggiungere alle temperature 3-6 gradi in più rispetto ai valori attesi nei prossimi giorni. Questo per far comprendere che per quanto un’ondata di caldo possa essere molto “intensa”, “severa” o comunque “anomala”, non è detto che debba raggiungere sempre un primato.
Giusto tra sabato 20 e domenica 21 luglio potrebbe verificarsi una temporanea e lieve attenuazione sulle regioni settentrionali, lambite dalla coda di una perturbazione atlantica in transito sull’Europa centrale. Si tratta di un’evoluzione con un basso grado di predicibilità, dunque ancora molto incerta: se confermata, potrebbe verificarsi una breve fase di instabilità atmosferica, associata ad alcuni episodi temporaleschi che, in particolare nella giornata di domenica, potrebbero coinvolgere gran parte del Nord Italia. Il grande caldo africano potrebbe poi smorzarsi nella terza decade quando verrebbe meno la forzante che alimenta la cupola sub tropicale. Il modesto cambio di circolazione dovrebbe favorire lo scivolo di un veloce fronte diretto verso i Balcani, responsabile di un calo delle temperature e il ritorno di qualche precipitazioni sui versanti orientali. Ovviamente si tratta di una tendenza che come sempre dovrà essere confermata.
Roberto Nanni