Della Messa all’alba sulla spiaggia don Marco Foschi ha fatto non un evento occasionale, ma una forma di evangelizzazione nella parrocchia Nostra Signora del Sacro Cuore, una parrocchia di mare dove è pastore, Igea Marina. Ogni estate celebra l’Eucarestia in spiaggia una ventina di volte ed ognuna di esse in un bagnino diverso, con un’ampia partecipazione di turisti (e residenti).
Alcuni di essi hanno ormai l’abitudine di fare coincidere le loro vacanze con almeno una di queste celebrazioni.
Don Marco, come e quando è nata l’idea della Messa all’alba in spiaggia?
“Estate 2014. Pensavamo a una iniziativa per i giovani nell’ambito della nostra zona pastorale. «Perché non avvicinare i giovani con una Messa in spiaggia?». Diciamo, quasi per scherzo…”.
L’iniziativa invece è cresciuta in maniera esponenziale.
“Con la massima naturalezza e spontaneità, attraverso il passaparola. Quando gli esseri umani vivono una esperienza bella… la raccontano ad amici e parenti, proprio come il Vangelo. Non ho fatto altro che constatare la gioia dei cuori espressa da volti pieni di luce. Ma io stesso, ho vissuto grandi emozioni, uno stupore senza pari, che ha riempito di luce il mio cuore. Notavo che la fatica dell’alzarsi prima dell’alba veniva ripagata abbondantemente dall’entusiasmo delle persone. L’estate successiva, siamo nel 2015, propongo qualche momento in più: sei Celebrazioni, ma negli anni che seguono nascono nuove richieste, sia dai bagnini, sia dai turisti stessi, che cominciano a scegliere i giorni di ferie in base alla presenza della Messa all’alba”.
Messe all’alba, il calendario per il mese di agosto
Ci sono stati cambiamenti lungo il cammino? E oggi?
“Strada facendo comprendo che dovevo fare tre sottolineature in particolare: a) Ringraziare per il dono della vita, del nuovo giorno (cosa non scontata); b) Riscoprire la bellezza della natura di cui siamo parte. Il mare, il sole, il cielo, sono un mix stupendo che se adeguatamente contemplato genera gioia e luce nel cuore. Infatti, non è solo la Messa, ma è tutto l’insieme a creare un ambiente che rasserena e illumina, porta pace e serenità. Il sole che sorge dall’acqua, osservato nel silenzio, dona un senso di meraviglia e rigenera l’anima, noi che corriamo continuamente di fretta. Si viene avvolti dalla luce; c) Sottolineo la dimensione comunitaria della Chiesa con una celebrazione ricca di segni che uniscono le persone, fra loro sconosciute. Ovviamente poi si segue la liturgia del giorno.
Arriviamo al 2017 dove propongo 12 momenti. Impressiona la provenienza e la trasversalità dei presenti: per la provenienza, l’età, l’esperienza di fede; tantissimi turisti da mezza Italia e dall’estero, ma anche tante persone di Bellaria-Igea Marina e dalle zone limitrofe, nonché dall’entroterra romagnolo.
Facendo una stima approssimativa si parte da 70/80 persone fino a oltre 200.
Anche l’età dei partecipanti esprime una varietà enorme; dai bambini ai ragazzi, ma soprattutto tanti adulti dai 40 anni agli 80 e oltre. È un popolo che si ritrova, è una ondata che non si ferma più. Anche nell’estate del Covid (2020) questo momento non conosce flessioni, anche se con le mascherine e qualche precauzione in più. Dallo scorso anno siamo arrivati a 18 celebrazioni, praticamente quasi ogni settimana da giugno a settembre”.
Tu coinvolgi diversi bagnini. Quali sono le loro reazioni?
“I bagnini accolgono l’esperienza con grande disponibilità e si prenotano un anno per l’altro. Dapprima incuriositi, alcuni titubanti, poi davvero entusiasti. Vado personalmente da ognuno di loro qualche giorno prima, ci organizziamo e facciamo anche un piccolo spot video-invito; ogni anno cerco di inserirne qualcuno nuovo”.
Celebri anche in altre parrocchie, persino fuori diocesi.
“A Torre Pedrera e Bellaria concordo le celebrazioni con i parroci. E lo stesso faccio a Cesenatico dove c’è un gruppo di Modena in campeggio che ha chiesto di vivere questa celebrazione”.
La messa all’alba è un’esperienza molto partecipata. Ma cosa resta nelle persone che la vivono oppure è un momento bello ma estemporaneo?
“Sarebbe bello venire a chiederlo alle persone al termine della Celebrazione. Resta la gioia anzitutto, il senso di meraviglia, si vive una esperienza di rinascita, il sentirsi benedetti. Ogni tanto, al termine della Celebrazione, mi fermo a benedire singolarmente chi desidera”.
Giovanni Tonelli