Non si può dire che gli Angels Santarcangelo non siano un team romagnolo al cento per cento. Il primo allenatore Davide Tassinari è riminese, il vice Michele Carrabotta è di Faenza, dei giocatori sei sono riminesi, due di San Marino, due di Cesena e uno di Pesaro. In uno spogliatoio così composto, incontrare i Crabs dovrebbe trasmettere una carica incredibile. Lo chiediamo al pivot 30enne Alberto Saponi.
“I tanti ragazzi riminesi che sono cresciuti nel Santarcangelo sicuramente andranno in campo con una disposizione d’animo diversa dalle altre partite. Finalmente avranno occasione di misurarsi contro la prima squadra della propria città e credo che questa sia un’esperienza indimenticabile”.
Che derby sarà? L’emotività vincerà sulla tecnica?
“Spero innanzitutto che venga fuori un derby divertente, ben giocato, ricco di spunti interessanti. Da amante della pallacanestro reputo queste occasioni, in cui si confrontano due realtà del territorio, un ottimo spot per il nostro movimento. Al di là di chi domenica sera vinca o perda, mi auguro che ad uscire vincitori siano tutti i tifosi, riminesi e santarcangiolesi, che avranno avuto l’occasione di assistere ad un bell’incontro”.
Chi teme di più dei Crabs?
“Magari ce ne fosse solo uno da temere. Il fatto è che i Crabs sono una squadra completa dall’uno al cinque. Gente come Tassinari e Foiera, che hanno militato in ben altre categorie, possono in ogni momento tirare fuori l’asso della manica. Poi avremo di fronte Romano, Chiera e tutti i bravi giovani del vivaio riminese”.
I giovani potrebbero essere l’ago della bilancia che sposterà l’incontro dall’una all’altra parte?
“Parlando per la mia parte, me lo auguro. I giovani sono la nostra arma in più. Hanno avuto una crescita costante e una volta inseriti in prima squadra non hanno deluso. È ovvio che devono crescere, ma sono proprio le partite come il derby che li aiuteranno a maturare”.
Un saluto a Davide Meluzzi?
“Più che un saluto, a Batman vorrei raccomandare di… non bombardarci troppo”.
C’è sempre una prima volta. E così nella storia della pallacanestro riminese si aggiungerà anche il capitolo del derby col Santarcangelo. Le due società si sono incontrate solo a livello di campionati giovanili ma mai con la prima squadra, salvo un’amichevole giocata qualche anno fa, proprio nel periodo di Natale. Da una parte una squadra, i Crabs, “internazionale”, dall’altra una squadra, gli Angels, zeppa di riminesi.
E tra i riminese doc, la NTS può contare sul talentuoso play 17enne Daniele Meluzzi, detto Batman, ultimo frutto del rigoglioso albero del vivaio riminese.
Come state preparando l’atteso derby con gli Angels?
“Indubbiamente nello spogliatoio abbiamo già respirato l’aria del derby con Forlì e ora ci tocca a ruota Santarcangelo. La rivalità si sente e trasmette belle emozioni. Tra le fila dei clementini giocano molti riminesi che hanno fatto tutta la trafila nelle giovanili biancorosse e che domenica troveremo da avversari. Per noi sarà uno stimolo in più per fare bene”.
Che derby sarà? Giocato più sui nervi che sulla tecnica?
“Sono sicuro che giocheremo un bel derby perché si affrontano due squadre solide e piene di entusiasmo. I nervi contano ma non più di tanto, una volta sul parquet le emozioni accumulate in settimana vanno in soffitta e pensi solo a fare bene in campo. Il resto lo farà il pubblico che sicuramente riempirà il Pala SGR di Santarcangelo”.
Chi teme di più dei clementini?
“Gli Angels sono forti in tutti i reparti e allenati da uno staff tecnico molto preparato. Del resto la classifica parla chiaro.
Se proprio dovessi fare dei nomi, direi i play Pesaresi e Gualtieri e quell’esperto pivot che si chiama Alberto Saponi”.
Appunto, chiudiamo con un saluto ad Alberto?
“Da amico gli chiedo di segnare il meno possibile… Scherzi a parte, gli auguro di giocare una bella partita, ma con il referto rosa che però sventolerà nelle nostre mani”.
Beppe Autuori
Nella foto, Meluzzi