Da mercoledì gli studenti di quinta superiore sono alle prese con la prova delle prove. Come si svolge e il calcolo del voto
Chissà quanti hanno ascoltato Notte prima degli esami o almeno ne hanno fatto cenno in questi giorni. La canzone di Antonello Venditti è uno di quei brani simbolo della canzone italiana che tanti ripetono a memoria anche senza accorgersene. Specialmente di questi tempi, che sono appunto tempi di esami. Quelli dei ragazzi di terza media sono già entrati nella fase calda e anzi per qualcuno sono già in dirittura d’arrivo. Diverso è il discorso per gli studenti impegnati negli Esami di Stato, quelle prove che sanciranno la fine di un percorso importante per i ragazzi del quinto anno. Affrontano la cosiddetta ‘maturità’ e subito dopo saranno chiamati ad una scelta fondamentale per la vita. Il 2024 conferma lo stesso impianto dello scorso anno: due le prove scritte a carattere nazionale (decise, cioè, dal Ministero) e un colloquio. Le commissioni, 76 in totale in provincia di Rimini, sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno. La prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, è andata in scena mercoledì mattina, la seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio, è fissata per giovedì 20 giugno. Una terza prova scritta è prevista solo in alcuni indirizzi di studio. Infine il colloquio, ‘l’orale’, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente.
Prima e seconda prova
Le modalità sono identiche in tutti gli istituti
e ha una durata massima di sei ore. I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Per gli istituti professionali la seconda prova non è centrata sulle discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei tematici fondamentali di indirizzo. È un’unica prova integrata in cui il Ministero fornisce la “cornice nazionale generale di riferimento” e le commissioni costruiscono le tracce declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola.
Il colloquio
La prova orale si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Si tratta di un colloquio in chiave pluri e interdisciplinare: in poche parole, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite, sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Prenderà il via da uno spunto iniziale scelto dalla commissione. È la fase dell’Esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina.
Il voto finale: come calcolarlo
Il voto finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi così suddivisi: massimo 40 punti per il credito scolastico, massimo 20 punti per il primo scritto, massimo 20 punti per il secondo scritto, massimo 20 punti per il colloquio. La commissione può assegnare fino a 5 punti di ‘bonus’ per chi ne ha diritto.
Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame. Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.
Tommaso Cevoli