Enrico Bondi, il chimico prestato alla politica per far quadrare i conti, ha soppresso l’Ente per il microcredito che doveva aiutare gli imprenditori rimasti senza aiuti dalle banche. L’Ente ha prodotto un solo risultato: costare due milioni annui di euro, di cui 120 mila al suo presidente, un deputato (com’è ovvio).
Il sen. Ignazio Marino, chirurgo dei trapianti, ricorda che la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno, decisa ora dal governo, era già stata decretata nel 2000. Marino sottolinea: per la sanità non si è entrati nel dettaglio degli sprechi, ma si sono fatti tagli uguali per tutti, 22 miliardi in due anni. Non si sono distinte le Regioni virtuose dalle negligenti, avviando lo smantellamento dell’assistenza come diritto costituzionale.
Avverte l’indiano Amartya Sen, 78 anni, premio Nobel per l’Economia nel 1998: se a condizionare i governi sono le istituzioni finanziarie, viene meno la democrazia. Nella spesa pubblica, sostiene, ci vuole maggiore responsabilità, ma le politiche di lacrime e sangue aggravano la crisi. E soprattutto, i governi democratici non debbono sottostare agli ordini dei potenti della finanza. Sen ribadisce la vecchia regola politica del filosofo John Stuart Mill (1806-1873): la democrazia è un “governo attraverso la discussione”. Molti non amano la discussione. Il famoso regista ceco Milos Forman ha difeso la politica sociale di Obama dall’accusa di voler imitare quelli che si chiamavano i Paesi del socialismo reale. La cui violenza non c’entra nulla con le sue linee socialdemocratiche di matrice europea.
Il Washington Post definisce l’Italia la malata d’Europa per colpa di guasti storici come l’evasione fiscale record, la mancanza di spirito civico, il nepotismo che esclude la meritocrazia. Ma pure gli Usa non se la passano bene. Per il filosofo Michael Walzer, 77 anni, c’è in essi una parte consistente della popolazione che considera insopportabile il livello di disuguaglianza esistente. Vittorio Zucconi aggiunge: l’85% della popolazione è a rischio recessione nella scala sociale rispetto ai genitori. Insomma, il sogno americano è al tramonto. Le cause le spiega Massimo Muchetti: la ricchezza delle famiglie è al livello del 1992, e riguarda come in Italia e Francia il 10% della popolazione. Il debito pubblico degli Usa (un trilione l’anno) è dimenticato da chi dà le pagelle all’Europa, perché gli Usa hanno un triplice primato, militare, tecnologico e finanziario. [1089]
Antonio Montanari