La devozione mariana accompagna il pontificato di Francesco sin dal suo esordio.
Mentre ci invita a vivere nella pienezza e nella preghiera il Mese di Maggio in questo tempo del coronavirus, ne ripercorriamo l’intensità e la profondità in dieci immagini
La devozione mariana del Papa ha radici profonde: proviamo a ripercorrerla in dieci tappe (ma sarebbero molte di più).
Maria Immacolata.
“Abbiamo bisogno delle tue mani immacolate, per accarezzare con tenerezza, per toccare la carne di Gesù nei fratelli poveri, malati, disprezzati, per rialzare chi è caduto e sostenere chi vacilla”. È un passo della preghiera pronunciata l’8 dicembre 2017, in piazza di Spagna. All’omaggio all’Immacolata, appuntamento molto sentito dai romani, il Papa ha aggiunto la sua cifra personale visitando anche la basilica di Santa Maria Maggiore e l’icona della Salus Populi Romani, che Francesco venera anche prima della partenza per ogni viaggio apostolico e, quando possibile, anche al suo rientro.
È lì, davanti al quadro della Madonna attribuito dalla tradizione a San Luca, che il Papa ha sostato il 14 marzo del 2013, il giorno dopo la sua elezione al soglio di Pietro.
La Madonna di Lujan.
È stata nonna Rosa – personaggio largamente presente negli aneddoti della sua vita personale che il Papa cita spesso come esempio ai fedeli – ad introdurre il piccolo Jorge Mario Bergoglio all’amore per la Madonna. Da sacerdote e da vescovo, Francesco ha sempre celebrato i riti legati alle feste mariane. Da cardinale e arcivescovo, Bergoglio ha presieduto ogni 8 maggio le celebrazioni di Nostra Signora di Lujan, la Madonna più amata in Argentina. Nel suo stemma vescovile, cardinalizio e papale, figura in basso a sinistra una stella, simbolo della madre di Cristo e della Chiesa.
La Madonna che scioglie i nodi.
Anche se devotissimo alle icone sudamericane della Vergine, è ad Augusta, in Germania, che Bergoglio ha scoperto l’immagine che avrebbe caratterizzato il suo culto mariano: la Madonna che scioglie i nodi. Nel 1986 vede un quadro, ex voto per la ricomposizione di un matrimonio in crisi, con Maria che schiaccia la testa al serpente mentre con le mani scioglie i nodi – simboli di unione coniugale – sorretta da due angeli. Nasce così la decisione di introdurre questa immagine in Argentina: nel 1996 ne incorona una riproduzione nella chiesa di San José del Talar a Buenos Aires.
Nostra Signora di Aparecida.
Nel luglio 2013, in occasione del suo primo viaggio internazionale, incontrando l’episcopato brasiliano, la storia di Aparecida diventa la chiave di lettura per la missione della Chiesa. Dai tre pescatori che trovano l’immagine dell’Immacolata Concezione, secondo il Papa, si può imparare che “ le reti della Chiesa sono fragili, forse rammendate; la barca della Chiesa non ha la potenza dei grandi transatlantici che varcano gli oceani. E tuttavia Dio vuole manifestarsi proprio attraverso i nostri mezzi, mezzi poveri”, come quelli della gente semplice.
La Madonna di Lourdes.
Ai fedeli raccolti nei giardini vaticani per la recita del Rosario, a conclusione del mese di maggio, Papa Francesco ha suggerito un nuovo titolo con il quale rivolgersi alla Madonna. “ Vergine della Prontezza”, l’ha chiamata il 30 ottobre 2014, raccogliendosi in preghiera davanti all’edicola votiva che riproduce il luogo dell’apparizione della Vergine a Lourdes. Il riferimento è il mettersi in cammino “ in fretta” di Maria per far visita alla cugina Elisabetta: “Non ha perso tempo, è andata subito a servire”.
La Vergine del Rosario.
In un tweet di qualche tempo fa, Francesco aveva confessato: “Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi, è la preghiera del mio cuore”. Per il Papa, il Rosario è anche “una sintesi della Divina misericordia”, come ha spiegato al termine dell’anno giubilare. A tutte le persone che incontra, nelle udienze pubbliche e private, il Papa regala una corona del Rosario e alla preghiera del Rosario Francesco invita spesso i giovani.
Contenevano un Rosario anche le “misericordine” fatte distribuire in piazza San Pietro nel novembre 2013, per una medicina che fa bene al cuore.
La Madonna di Guadalupe.
“ Il mio desiderio più intimo è fermarmi davanti alla Madonna di Guadalupe”. Francesco lo aveva confessato già sul volo di andata per l’Avana, in occasione del suo viaggio a Cuba e in Messico. Una volta entrato nel Santuario dedicato alla Vergine meticcia, il Papa ha sostato davanti alla sua immagine venti minuti in preghiera, da solo, prima della Messa.
La Madonna delle Lacrime.
È il 5 maggio 2016, il giorno della Veglia per asciugare le lacrime, novità assoluta del calendario giubilare. Per l’occasione, a San Pietro, viene esposto il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa. Maria, assicura il Papa, “con il suo manto asciuga le nostre lacrime” e “ ci accompagna nel cammino della speranza”.
La Madonna di Fatima.
Circa dieci minuti, in piedi, in silenzio davanti alla statua della “Signora”. È una delle istantanee più commoventi del viaggio del Papa a Fatima, per proclamare santi i primi bambini non martiri della storia della Chiesa. La devozione per la Madonna di Fatima risale, del resto, all’inizio del ministero petrino di Francesco: al termine della Messa in occasione della Giornata mariana, il 13 ottobre 2013, il Papa ha affidato il suo pontificato alla Madonna di Fatima.
Madre della speranza.
Se c’è un’immagine ricorrente nel pontificato di Francesco, e declinata con gli accenti della tenerezza, è quella di Maria “madre della speranza”, come l’ha definita nell’udienza del 10 maggio 2018. Il suo è un “ istinto di madre che semplicemente soffre, ogni volta che c’è un figlio che attraversa una passione”. “ Non siamo orfani: abbiamo una madre in cielo”, che “ci insegna la virtù dell’attesa, anche quando tutto sembra privo di senso”.
“Nel mese di maggio, il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno‘costretto’a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale”. Così il Papa nella lettera inviata a tutti i fedeli per il mese di maggio 2020:“Ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire”