Un territorio ricco il nostro. La provincia di Rimini si estende dal mare all’entroterra e offre prodotti tipici come il buon pesce e le varietà di olio e vino. “Per questo va tutelato il lavoro delle tante piccole aziende agricole presenti”. Così introduce il convegno “Il sapore del buon cibo”, il presidente di Coldiretti Rimini Giuseppe Salvioli che si è tenuto presso la Sala del Buonarrivo.
“A causa della globalizzazione – spiega e lancia l’allarme il direttore di Coldiretti Anacleto Malara – il made in italy è stato violentato. In molti prodotti di italiano è rimasta solo la carta che avvolge il cibo. Anche le farine provengono da paesi stranieri e vengono indicate come italiane solo perchè sono lavorate in italia”.
Malara punta il dito proprio sugli alimenti contraffatti e sugli ingredienti importati dall’estero per convenienza economica, a scapito della qualità.
“La farina che proviene dal Canada viene da grano che cresce con molte ore in meno di sole. Mi domando, è più proteica della nostra? Forse non tutti sanno che viene usato un erbicida che velocizza la raccolta, conferisce al prodotto più proteine, ma resta nel prodotto finale e quindi mangiamo elementi chimici”.
La farina arriva dal Canada in quantità massicce e per questo alla fine risulta più conveniente, perchè si riesce a ottenere un prezzo finale più basso grazie agli elevati quantitativi.
“Leggete sempre le etichette, alcune marche già lo indicano, ma il prossimo passo di Coldiretti che ha già ottenuto l’etichetta trasparente nel caso dell’olio di oliva le cui bottiglie devono indicare la provenienza degli ingredienti, è quello di avere un’etichetta trasparente anche per la farina, dove sia chiaro in quale luogo viene prodotto il frumento coltivato per produrla”.
Le battaglie di Coldiretti a livello nazionale sono ben note. Ad esse si affianca l’impegno locale per avere sulle tavole di ristoranti e alberghi della riviera riminese prodotti dei nostri territori. A questo proposito l’assessore Jamil Sadegholvaad ha sottolineato come “il Comune di Rimini continuerà nel proprio impegno a salvaguardia dei prodotti locali, come ha fatto in questi anni. È una sfida difficile ma dobbiamo far si che le attività della ristorazione abbiano sulla tavola i prodotti tipici delle nostre realtà, è già stato fatto molto ma c’è ancora da lavorare”.
Durante il convegno sono stati ricordati anche i tanti eventi riminesi legati al cibo, del resto “Rimini ha ottenuto il terzo posto in Italia nel concorso indetto dall’associazione Foodinsider riguardante i menù scolastici che sono basati prevalentemente su cibi biologici” chiosa l’assessore.
Perchè se l’attenzione va posta alle aziende agricole e al territorio che se abbandanato diventa fragile, non bisogna dimenticare l’importanza che l’alimentazione ha sulla salute. Ce lo ricorda la dottoressa Antonina Fazio, biologa specialista in patologia clinica.
“Secondo l’OMS se ogni cittadino assumesse 600 gr di frutta e verdura al giorno si avrebbero circa 135mila morti in meno all’anno per malattie cardiovascolari”.
Numerosi studi indicano, oltre al movimento fisico, proprio una dieta a base di cibo sano. “In Italia sono stati studiati gruppi di centenari in Calabria e Sardegna. Pare che la loro longevià sia legata a una dieta prevalentemente vegetale a basso contenuto di proteine. Frutta e verdura rigoramente di stagione”.
E qui torniamo al km0. Ai prodotti delle nostre terre. Ciò non significa che non si debbano assaggiare prodotti di altri paesi, anzi benvenga l’integrazione e la conoscenza di altre culture, ma perchè andare ad acquistare prodotti che hanno viaggiato a lungo sulle navi, quando abbiamo i venditori locali che espongono i loro prodotti ai tanti mercatini di vendita diretta o anche presso le proprie aziende di produzione?
Silvia Ambrosini