Mamme di giorno: che esperienza!

    Se i posti all’asilo nido comunale non bastano mai, se la baby sitter o le strutture private costano troppo e se i nonni non sono disponibili, alle mamme che vogliono lavorare non resta che rimboccarsi le maniche e inventarsi un modo per conciliare lavoro e famiglia. Oddio, inventarsi… non proprio. Perché una soluzione ci sarebbe. Si chiama Tagesmutter, ossia «mamma di giorno».
    “Tagesmutter – spiega Maria Grazia Gasperoni, savignanese doc e presidente della cooperativa «Il Sorriso» che gestisce il servizio in Trentino – nasce nei paesi nordici negli anni Sessanta e trova le sue origini in un’antica tradizione tedesca: le contadine che andavano a lavorare, affidavano i propri figli ad una di loro che li accudiva a casa propria in cambio di generi alimentari. Nel corso degli anni questa figura si è evoluta ed oggi è diventata un’opportunità di lavoro per molte donne”.
    Le Tagesmutter si definiscono assistenti materne: a loro viene riconosciuta una qualifica professionale – almeno in Trentino – in seguito alla frequenza ad un corso di formazione di almeno 250 ore. Possono accudire bambini da 0 a 6 anni, fino ad un numero massimo di cinque (compresi i loro figli).
    “Il servizio si basa sul principio della flessibilità come modalità migliore per rispondere alle effettive necessità assistenziali ed educative delle famiglie di oggi. In quest’ottica i tempi e modi del servizio vengono concordati con la famiglia utente. Le famiglie che oggi si appoggiano al nostro servizio per la cura dei propri figli e le donne, che hanno trovato in esso una tanto semplice e preziosa opportunità di lavoro e di sostentamento economico, ci testimoniano una continua scoperta di vantaggi sul piano organizzativo, professionale e, non ultimo, umano”.
    Quindi non si tratta di semplici baby sitter, ma di professioniste riunite in cooperative che si avvalgono di consulenze di psicologi e pedagogisti, con regolari posizioni contributive, esperte di pronto soccorso e che garantiscono abitazioni perfettamente a norma.
    “Si riconosce alla famiglia il ruolo educativo fondamentale e per questo ci si adopera per favorire un confronto diretto e un lavoro comune tra la famiglia «affidataria» e la famiglia «accogliente» attraverso la garanzia di una figura di riferimento stabile. Il progetto pedagogico è volto a rispettare i tempi del bambino e a favorirne l’autonomia dandogli la possibilità di socializzare in un piccolo gruppo. Tale progetto cura particolarmente l’unicità di ogni bambino e quindi la personalizzazione dell’intervento educativo. Il servizio proposto alle famiglie viene fornito da operatrici selezionate, preparate e aggiornate professionalmente. Per venire incontro alle più diverse esigenze familiari, si persegue la flessibilità dell’orario. Tale flessibilità consente al bambino di rimanere il più possibile in famiglia e a questa di poter usufruire del supporto solo nei momenti in cui c’è un effettivo bisogno. Il lavoro della Tagesmutter è supportato da una rete di figure professionali che ne curano e ne supervisionano quotidianamente il lavoro mettendo a disposizione le proprie competenze specifiche e la propria esperienza. All’équipe di esperti come pediatri, pedagogisti, educatori e psicologi si possono rivolgere sia le Tagesmutter sia i genitori. Anche l’alimentazione è curata e controllata, grazie alle indicazioni della moderna dietologia pediatrica. Inoltre c’è una verifica costante del rispetto delle norme igienico-ambientali e di sicurezza delle case in cui vengono accuditi i bambini”.
    Il servizio, quindi, permette la creazione di nuovi posti di lavoro e aiuta le famiglie, sia migliorandone la situazione economica sia favorendo una libera scelta di maternità. Che non è poco. Soprattutto di questi tempi.

    Francesco Barone